L’accorato intervento del sindaco Assenso che ha ribadito come i suoi appelli siano stati vani
Sono diventato il sindaco delle “somme urgenze”: soltanto in seguito alla tragedia di Sara e Francesca ho potuto iniziare i lavori per la messa in sicurezza dell’isola ». E’ la dura denuncia lanciata ieri mattina dal sindaco di Ventotene, Geppino Assenso, nel corso della seconda assemblea straordinaria della Confcommercio della provincia di Latina, che fa seguito a quella di due settimane fa tenuta a Ponza. Un intervento accorato, quello del primo cittadino ventotenese, che non ha nascosto la propria amarezza per essere stato iscritto nel libro degli indagati per il crollo avvenuto lo scorso 20 aprile nella spiaggia di Cala Rossano, dove hanno perso la vita due studentesse di Roma. «Fino ad aprile – ha spiegato Assenso – non si poteva partire con i lavori perché dovevamo aspettare i pareri: prima il Genio Civile, poi la Sovrintenza e così via. C’è troppa burocrazia e intanto il tempo passa. Invece, con la tragedia si è sbloccato tutto. La Sovrintendenza mi ha dato l’ok già il 21 aprile, il giorno dopo della tragedia. Con la dichiarazione dello stato di calamità da parte della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ora si può costruire. Pensate che in tesoreria avevo un milione e 700mila euro fermi per lavori di messa in sicurezza dell’isola. Li ho potuti sbloccare soltanto per i lavori di “somma urgenza”. Ormai solo così posso avviare i lavori». Il sindaco Assenso ha poi annunciato che la settimana prossima inizieranno i lavori al porto romano, mentre proprio ieri mattina la ditta «Dolomiti Rocce» ha iniziato a mettere in sicurezza l’80 % della parete rocciosa della spiaggia di Calanave. La spiaggia sarà aperta al pubblico sabato mattina.
Fonte: La Provincia