Fuori pericolo la bimba feritasi ieri a Ventotene

Il peggio pare passato. A margine del trasporto d’urgenza al policlinico ‘Gemelli’ di Roma per mezzo dell’eliambulanza, le condizioni della bambina di dieci mesi ferita domenica pomeriggio a Ventotene sono migliorate.

Dopo il ricovero, dovuto a una sospetta commozione cerebrale ed al fatto che la piccola non rispondeva ai riflessi nervosi, l’iniziale allarme è rientrato: la Tac cui è stata sottoposta nella tarda serata di domenica ha dato esito negativo. Nel secondo pomeriggio di lunedì, le dimissioni ed il ritorno a casa.

La bimba, nata in Italia da una coppia di romeni residenti da anni sull’isola, stimati e perfettamente integrati, si era fatta male battendo il capo sul pavimento in seguito ad una caduta accidentale dal letto dei genitori.

Oltre al personale dell’eliambulanza, ad intervenire, mantenendosi poi in costante contatto con il ‘Gemelli’, i sanitari del punto di primo soccorso dell’isola. Sul luogo dell’incidente domestico, per gli accertamenti di rito in merito alla dinamica, anche i carabinieri locali.

Fonte: H24 Notizie

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Grave incidente a Ventotene

E’ caduta dal letto dei genitori e ha battuto violentemente la testa, ora è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale “Gemelli” di Roma.

Si tratta di una bambina di 10 mesi e l’episodio è avvenuto sull’isola di Ventotene. Dopo i primi soccorsi, data la gravità della situazione, si è deciso di far intervenire l’eliambulanza per trasferirla al “Gemelli” di Roma.

Le condizioni della bambina si sono aggravate e quindi si è deciso di fermarsi al “Goretti” di Latina per prestare ulteriori cure urgenti oltre quelle già praticate dall’équipe del 118 dell’elicotettero Pegaso 44 di Elitaliana. Dopo essere stata presa in carico dal dipartimento di emergenza pontino, il trasferimento a Roma.

Fonte: Il Messaggero, Latina 24 Ore, H24 Notizie, AGI

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Nuova edizione del festival letterario “Gita al Faro”

Cinque scrittrici e quattro scrittori confinati per sei giorni sull’isola di Ventotene, “condannati” a divenirne parte integrante, cercando tra la gente, le spiagge, i suggestivi vicoli e le campagne di questa perla del Mar Tirreno, l’ispirazione per scrivere un racconto che verrà infine sottoposto al giudizio del pubblico in due serate reading nella splendida cornice di in un teatro affacciato sul mare e illuminato dalla luce del faro. È questa l’originale formula che caratterizza il Festival Letterario Gita al Faro, vincitore nel 2013 del Premio Gutenberg assegnato dall’Associazione Italiana del Libro, che per questa sua terza edizione si terrà dal 23 al 29 giugno.

Nato da un’idea di Lidia Ravera e organizzato dall’ Associazione Culturale Tùrbìne e Studio Mun in collaborazione con il Comune di Ventotene, con la direzione artistica di Loredana Lipperini che raccoglie il testimone lasciatole da Sandra Petrignani, il Festival si pone come obiettivo quello di trasformare Ventotene in un grande laboratorio creativo che permetta agli autori di vivere e raccontare l’isola, condividendo con il pubblico le loro opere nel momento stesso in cui il pensiero diviene parola e di essere occasione di rilancio per il ricco patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale di Ventotene.

Le opere degli scrittori che quest’anno hanno aderito all’iniziativa, Daria Bignardi (Mondadori), Giovanni Cocco (Feltrinelli), Marcello Fois (Einaudi), Antonella Lattanzi (Einaudi), Michele Mari (Einaudi), Elisabetta Rasy (Mondadori), Elisa Ruotolo (Nottetempo), Stefano Sgambati (Minimum fax) e Mariolina Venezia (Bompiani) saranno raccolte in un volume dal titolo L’isola delle Storie, all’interno della nuova collana “Lenticchie” edita dalla casa editrice e libreria Ultima Spiaggia di Ventotene.

Fonte: Latina Today

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Salvatore, la guida ‘DOP’ dell’Alcatraz italiana

Salvatore Schiano di Colella

Salvatore Schiano di Colella

Salvatore, l’orso rosso, che con quel suo accattivante accento partenopeo ti incita ad arrampicarti per l’erto sentiero dell’isolotto di Santo Stefano, che da uno dei suoi quattro fortunosi approdi conduce al settecentesco carcere borbonico.
Sbarca dal gommone per primo e porgendoti la mano, ti fa saltare dal natante sulla viscida roccia di quel maledetto approdo dove persero la vita alcuni galeotti. Questa notizia la utilizza per iniziare il suo accorato racconto della storia dell’Ergastolo e dei suoi ospiti illustri e non.
Raggiunta la cima dell’isolotto, accaldati, sudaticci e stanchi i visitatori sono fatti accomodare su un muretto sotto un albero di eucalipto dalla grande chioma, capace di ombreggiare la comitiva e con quel suo fare da furetto dagli occhi sempre vigili, inizia a parlare della storica Alcatraz italiana: “l’ergastolo di Santo Stefano in Ventotene”. Una struttura dalla particolare forma architettonica ad esedra, una costruzione unica al mondo che si rifà all’architettura panottica di Jeremy Bentham. Ma Salvatore molto discretamente precisa che Francesco Carpi, il suo progettista nell’ideare questo edificio dovette sicuramente aver presente il teatro San Carlo di Napoli, e con semplice genialità pensò di invertire i ruoli degli spettatori con quelle dei detenuti e quella dell’attore con quella della guardia. Dopo un interessante exursus storico-architettonico-criminologico, a volte non raccontato ma recitato, finalmente sbatte tutti discretamente in galera.
Attraverso uno stretto e buio corridoio dove erano sistemati i vari uffici amministrativi (a sinistra lo storico “ufficio matricola”) della prigione si entra nell’anfiteatro penale, dove il sole “cocente” che accoglie gli odierni visitatori, sicuramente non riuscì a scaldare ieri, quei cuori di pietra dei suoi vecchi ospiti loro malgrado. Una luce abbagliante mostra lo scenario dall’accattivante forma architettonica di chiara impronta mediterranea. Arconi a sesto ribassato su due piani con le porte di ingresso alle singole celle e finestrelle con grate di ferro cortili di passeggio, cappella centrale … ma si può ammirare solo quello che resta. Quello che la mano vandalica dell’uomo non è ancora riuscita a divellere e quello che gli organi e gli uomini competenti devono salvare e recuperare per i posteri.
Dopo una rapida panoramica sugli ospiti illustri (Settembrini, Pertini …) e sulle celebri evasioni di criminali di grosso calibro, il discorso torna mestamente sullo stato di abbandono della struttura.
Salvatore la guida non uscita da nessun istituto turistico ma formatasi caparbiamente ed orgogliosamente sul campo illustra con una vena di malinconia prima e poi man mano con una più palese rabbia lo spettacolo desolante delle mura cadenti delle porte scardinate, dalle grate smurate dai numeri delle celle staccati e portati via come dark-souvenir, mentre anche le stesse autorità comunali non hanno potuto o saputo porre freno.
Salvatore è sofferente e lo si legge negli occhi, è arrabbiato, è stanco di denunciare la portata di tale scempio alle sorde autorità, ma non è affatto domo. Dai Salvatore speriamo che il tuo sviscerato amore per la tua terra darà presto i frutti sperati. Non mollare, siamo tutti con te, un tal tesoro non può essere abbandonato. Santo Stefano di Ventotene, la “perla” del Mediterraneo, come la Fenice, presto resusciterà dalle sue ceneri e le varie autorità con la banda in testa, sbraitando e sbrodolandosi finalmente potranno tagliare trionfalmente i nastri tricolori delle inaugurazioni … !

Fonte: Agenzia Fuoritutto

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Quanti veleni a Ventotene?

veleno“Cosa è stato interrato nell’isola di Ventotene? Perché tanti tumori? Non sarebbe utile promuovere un’indagine epidemiologica?” 

Prima dell’apertura dell’inceneritore, il materiale derivante dalle ristrutturazioni edilizie, compresi i pezzi di lamiera in eternit che si utilizzavano come tetti delle pensiline delle abitazioni, è stato depositato in via cala Nave, nel luogo dove oggi insiste il manto stradale che unisce con la via delle Fontanelle.

Sotto il manto stradale, realizzato per fare il ponte di unione, si dice che ci sarebbe materiale di ogni genere: da furgoni, a macchine, a reti da letto, lavandini, frigoriferi, lavatrici, rubinetteria varia ecc ecc.

Si dice anche che a fianco della struttura ornitologa, sarebbe stato riportato il materiale dell’inceneritore, come anche nei giardini adiacenti ad un ristorante, a pochi metri dall’inceneritore e si vocifera, inoltre, che altrettanto sia stato fatto sotto la sala polivalente adiacente al campo sportivo.

Su una popolazione residente di circa 650 unità, gli affetti da neoplasie, deceduti o ancora in cura, sarebbero un centinaio o forse più.

Un pò troppi su una popolazione così ridotta per non sospettare che qualcosa non va.
Non è il caso che le autorità sanitarie dispongano un’approfondita indagine per fugare tale sospetto?

Fonte: Associazione Antimafia “A. Caponnetto

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Laziomar: i mezzi sono al collasso

20121209-212415.jpgEra già successo un paio di settimane fa e l’episodio, che riguarda gli aliscafi Laziomar, si è ripetuto sabato 14 giugno, per la tratta Formia-Ponza. Esattamente come era accaduto allora, l’aliscafo delle 18 in partenza per Ventotene era in avaria. Così l’altro aliscafo che parte con lo stesso orario per Ponza ha fatto salire a bordo i passeggeri per entrambe le destinazioni e i malcapitati ponzesi hanno dovuto allungare il percorso, compiendo un bel giro “turistico”. Fortunatamente il mare era calmo (in barba alla solita allerta meteo) e quindi il fuori programma non è stato poi così sgradevole. Soltanto al momento di ripartire da Ventotene per Ponza, una fitta cortina di pioggia battente ha consigliato il comandante ad aspettare una decina di minuti: poi via alla volta di Ponza e tutto bene, solo in ritardo di circa un’ora rispetto al previsto.

LINEE A PROFUSIONE MA… Un contrattempo che già si è verificato e che certamente tornerà a verificarsi in futuro. Dallo scorso 30 maggio la Laziomar ha intensificato le corse per le isole, con partenza da Formia e da Terracina, in nave e aliscafo, e di ciò sono giustamente soddisfatti Regione e Comune. Ma il problema è che, a fronte di tanta mobilitazione e disponibilità, i mezzi che circolano sono sempre gli stessi, vecchi e obsoleti; cosicché c’è da metterlo in conto un guasto, quando meno te l’aspetti. Poco male per gli isolani, che sono a conoscenza del problema e abbastanza abituati (rassegnati); ma questi contrattempi sono un pessimo biglietto da visita quando a viaggiare sono turisti, che arrivano nella isole da lontano, e magari anche per la prima volta. E’ vero che Ulisse nei nostri mari era di casa, ma bisognerebbe evitare che a volte il viaggio si trasformi in un’odissea.

Fonte: Corriere di Latina

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Ventotene: arriva Acqualatina!

E’ fissata per domani, giovedì, alle undici presso la Regione Lazio la terza riunione, la seconda si era tenuta il 17 marzo, per la firma del protocollo che si propone di eliminare la fornitura via nave di acqua per le isole di Ponza e Ventotene. Allo scopo la Regione ha convocato i primi cittadini delle due isole e Acqualatina allo scopo di addivenire a una convenzione che sostanzialmente permetterebbe all’ente di risparmiare i circa otto milioni e mezzo di euro, di cui sei milioni e mezzo di euro solo per la fornitura a Ponza, di costo del servizio.

Fondamentali i tempi e le responsabilità che allo stato per Ponza parlano di un dissalatore che dovrebbe essere realizzato entro il 2017, più probabilmente il 2018, e che vede Ventotene un passo avanti rispetto ai ai “cugini” per tutta una serie di procedure prettamente amministrative che già sono state realizzate. Di fatto, una volta entrata in carica, sarebbe Acqualatina a gestire sia il servizio di fornitura idrica che quello fognario.

Fonte: H24 Notizie, Corriere di Latina

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Abusi su abusi a Ventotene

Stava realizzando opere abusive nei pressi della sua attività alberghiera; denunciato a Ventotene un albergatore del posto accusato di abusivismo edilizio.
Il provvedimento dei carabinieri della locale stazione nell’ambito di uno specifico servizio volto a contrastare il dilagante fenomeno dei reati in materia edilizia.
Secondo quanto accertato dai militari durante gli accertamenti, l’uomo, proprietario di un albergo del posto, stava realizzando opere edili presso la propria attività commerciale in area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Fonte: Latina Today

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Ventotene. “La Comunità dei Contadini di Ventotene per Terra Madre”

Lo scorso luglio si è costituita la Comunità dei Contadini di Ventotene per Terra Madre, la rete di coltivatori e operatori nata con lo scopo di mantenere e diffondere la memoria delle tradizioni e dei prodotti tipici dell’isola. La Comunità promuove l’agricoltura naturale ed un turismo amico dell’ambiente ed è inserita nel circuito internazionale delle Isole Slow, il network di Slow Food che unisce tutte le isole minori del Mediterraneo.

Il 31 Maggio e l’1 Giugno prende vita il primo Mercato della Terra dell’isola di Ventotene a cui parteciperanno produttori provenienti da tutto il Lazio.

Un ricco programma con laboratori per bambini, spettacoli, degustazioni e passeggiate. Il Teatro Bertolt Brecht aderisce e partecipa alla splendida iniziativa il 31 maggio alle 21:30 con lo spettacolo Pulcinella Mon Amour presso Piazza Chiesa, con le parate del primo giorno alle 18 e dell’1 giugno alle 12:00 in Piazza Castello.

Il Mercato della Terra allestito nella piazza principale dell’isola offrirà un’esperienza diretta di filiera agro alimentare naturale in cui i produttori locali venderanno esclusivamente i propri frutti potendone raccontare il percorso agricolo, la qualità e la storia. IMercati, così,non sono considerati semplici momenti di acquisto, ma anche opportunità per approfondire la conoscenza di ciò che viene poi cucinato, scoprendo sapori e gusti a cui si è fatto meno caso, potendone verificare le modalità di coltivazione sostenibile e scegliendo prodotti proposti con prezzi corretti.

Negli stessi giorni i ristoratori che aderiscono alla Comunità proporranno dei menù speciali “Terra Madre”, creati appositamente con i prodotti di stagione dell’isola e con il pescato locale.

Fonte: Agorà, Oggi Notizie, Latina Notizie

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Ventotene, percorso alternativo per Calarossano: il Tar rigetta il ricorso dei proprietari terrieri espropriati

Cala Rossano

Cala Rossano

Contro quel provvedimento del sindaco di Ventotene, un’ordinanza di espropriazione con la quale il 15 luglio 2013 aveva disposto l’occupazione d’urgenza dei lotti di terreno utili alla realizzazione di una strada alternativa, mentre erano in corso i lavori di sistemazione della strada comunale Calarossano, hanno presentato ricorso al tribunale amministrativo per chiederne l’annullamento.

Doveva trattarsi di un’occupazione temporanea, sei mesi, il tempo necessario ad effettuare l’opera prevista. Ma due proprietari dei terreni espropriati hanno presentato ricorso e il giudice amministrativo si è pronunciato oggi, lunedì 26 magio, con sentenza di rigetto.

Il collegio giudicante nell’esaminare la situazione esistente e gli atti relativi ha evidenziato il carattere temporale dell’occupazione da parte del Comune in quanto limitata al lasso temporale necessario a sistemare via Calarossano e sottolineato l’importanza di un percorso alternativo al fine di usufruire di servizi fondamentali. “I proprietari dei fondi espropriati – ha sottolineato il giudice – torneranno nella disponibilità dei terreni una volta terminata l’opera”.

Fonte: H24 Notizie

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