
Il sindaco indagato Giuseppe Assenso
Che altro aspetta il sindaco di Ventotene Geppino Assenso a dimettersi? La Procura lo inchioda dimostrandone le colpe, ma lui non si muove, aspettando che “passi ‘a nuttata”
Alberto Jacometti descriveva il padre dell’attuale sindaco, don Vicenzo, anch’egli sindaco di Ventotene negli anni bui del dopoguerra, “furbo, manierato e senza scrupoli”. È proprio vero, tale padre tale figlio! Geppino infatti del rinvio a giudizio che a breve piomberà sulla sua testa per duplice omicidio ‘se ne fotte’, e continua tranquillamente ad amministrare i 6 milioni di euro che la Polverini gli ha affidato per mettere in sicurezza l’isola, dopo la morte di Sara e Francesca.
La parola dimissioni non vuole neppure sentirla, come pure la parola dignità, di cui – evidentemente – ignora il significato…
Fonte: Telefree
Il sindaco presta davanti al consiglio, nella seduta di insediamento, il giuramento di osservare lealmente la Costituzione italiana.
Il sindaco presta davanti al denaro il giuramento di fedelta,amarlo nella buona come nella cattiva sorte .
In altri paesi esteri ci sarebbero state subito le dimisioni. C’e’ da chiedersi però perchè i cittadini di Ventotene non chiedano loro le dimissioni.Non può un inquisito rappresentatre una comunità in nome della legge.
Ma un vecchio proverbio dice che il pesce puzza dalla testa.