La Procura della Repubblica di Cassino ha impugnato il provvedimento del Riesame che ha annullato la misura cautelare e l’associazione a delinquere per l’ex sindaco di Ventotene Geppino Assenso, il capo dell’ufficio tecnico comunale Pasquale Romano, l’ex assessore Daniele Coraggio e gli imprenditori Antonio Langella e Claudio Santomauro, che lo scorso 23 maggio su ordine del Gip del Tribunale di Cassino erano finiti ai domiciliari per una presunta associazione a delinquere dedita a pilotare le gare d’appalto, a compiere falsi, truffe e abusi d’ufficio in cambio di voti.
Il sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi si è rivolto ai supremi giudici della Cassasione impugnando l’atto con un circostanziato ricorso argomentando proprio sul reato associativo. Insomma per la Procura, che ha coordinato le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza di Ventotene, sussisterebbe il reato di associazione a delinquere.
Come si ricorderà, il 13 giugno scorso il Tribunale del Riesame di Roma su ricorso dei legali dei cinque arrestati – gli avvocati Luca Scipione, Pasquale Cardillo Cupo, Marco Sepe, Caterina Suppa, Antonio Zecca e Arturo Bongiovanni – ritenendo non sussistente il reato di associazione a delinquere e altre specifiche accuse, aveva annullato la misura cautelare, ma ieri la Procura della Repubblica di Cassino ha impugnato l’atto con un apposito ricorso in Cassazione. L’udienza sarà fissata a breve.
Fonte: TempoReale.info