«Dopo mesi di proteste e di lotta solitaria l’Aviap finalmente non si sente più sola nel chiedere chiarimenti alla Laziomar su un periodo di gestione che definire carente è poco». E’ quanto afferma il presidente dell’associazione per la Valorizzazione dell’Arcipelago Ponziano, Marcello Musella che spiega «a nostro avviso sono molte le cose che non quadrano e che da tempo chiediamo vengano spiegate, a partire dal Comune di Ventotene, alla Provincia di Latina, al Prefetto ed alla Regione Lazio, senza peraltro ottenere finora alcuna risposta».
Musella continua a ribadire come tutto parta dall’accordo di programma firmato a Palazzo Chigi il 3 aprile del 2009 tra il Governo, la Regione Campania e la Regione Lazio «propedeutico alla nascita della Laziomar spa e che disciplina il rapporto tra le due regioni e le rispettive società di navigazione facendo obbligo alla società aggiudicataria di assicurare continuità di servizio durante i periodi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle navi, e di garantire comunque la disponibilità di una nave di riserva, in grado di sostituire sia l’aliscafo che per effettuare la linea estiva sulla tratta Anzio-Ponza, così come garantiva la gestione unica della Caremar quella nave di riserva – spiega Musella – che non è mai stata consegnata alla Laziomar spa che invece è stata così costretta a noleggiare un’altra nave, sempre da una società privata, nei periodi di maggior afflusso turistico, con un enorme dispendio economico di denaro pubblico».
Musella e l’Aviap si dichiarano tuttavia fiduciosi dal momento che solo il 27 giugno anche tre parlamentari del Pd hanno sollevato il caso con un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a firma dei deputati Sesa Amici, Enrico Gasbarra e Michele Pompeo Meta, così come hanno fatto di recente in Consiglio regionale gli onorevoli dell’Italia dei Valori Bucci, Maruccio, Rodano e Tedeschi, chiedendo alla presidente Renata Polverini quali iniziative intenda adottare per assicurare il servizio nei prossimi mesi, evitando ulteriori aggravi di costi che potrebbero far ipotizzare un presunto danno erariale a carico dell’ente regionale.
A queste interrogazioni, ricorda Musella, da alcuni giorni si è aggiunto l’atto prodotto dai marittimi della Laziomar che hanno scritto un loro reclamo indirizzato al Dipartimento Istituzionale del Territorio della Regione Lazio all’assessore ai Trasporti Pubblici ed alle Politiche della Mobilità, ed alla Procura della Repubblica di Latina «reclamando a gran voce il loro diritto al posto di lavoro e le garanzie di continuità economica dopo essere stati assorbiti dalla Laziomar in virtù di un contratto di lavoro, mentre al momento – ricorda Musella – vengono favoriti i lavoratori di alcune società private della Campania, senza alcuna attenzione per le società di navigazioni private esistenti nella Regione Lazio».
Fonte: Latina Oggi