«Sarebbe bastato un cartello»

Bruno Panuccio

«Lo sapete qual’è l’omissione più grave? E’ che non hanno indicato la pericolosità del luogo. Che ci voleva? Sarebbe bastato un cartello e spendere un euro. Oppure mettere una transenna e inoltre la parte di costone che è crollata era una parte molto prospiciente». La rabbia e la disperazione sono state elaborate, al loro posto c’è una voglia più forte che mai di giustizia. E’ quella che da due anni alimenta le parole e i pensieri di Bruno Panuccio, il papà di Sara. «Sarebbe bastato», continua a ripetere tra una pausa e l’altra dell’udienza preliminare. Il giudice Guido Marcelli dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio i quattro imputati, tra loro c’è anche il sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso. «Che rapporti ho con lui? Non abbiamo niente da dirci – osserva Bruno Panuccio, un uomo che lavora di notte e vive di giorno, ha ancora il volto scavato e stanco. Quello di Latina è un giorno particolare – il sindaco… sì ha provato a salutarmi un giorno mentre ero sul traghetto, è stato un caso e tentò un approccio ma io non ho risposto. Ci siamo visti una volta in televisione per un programma su Rai Uno. Adesso mi aspetto giustizia. Quel che mi stupisce è che il perimetro di Ventotene era interdetto al 95 per cento, l’unico 5 per cento, quello di Cala Nave e Cala Rossano, invece era aperto. Sono i posti più appetibili dal punto di vista commerciale e quel 5 per cento non è certo diverso dal resto dell’isola».

Fonte: Latina Oggi

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9 risposte a «Sarebbe bastato un cartello»

  1. ciccio scrive:

    certo in primavera, ma poi affittano gli ombrelloni nel periodo estivo?

  2. Rita scrive:

    Vorrei sapere chi mette in giro sui blog queste parole:
    E’ ovvio che sotto un dirupo del genere ti può cadere un sasso in testa e ammazzarti… bastava usare appunto un po’ di buon senso.
    Sulla stampa nessun cenno quindi per i veri colpevoli, i professori.
    Un pericolo del genere avrebbero dovuto intuirlo…

    Cosa dice questo strenuo difensore, di “chi”?, leggendo quanto è riportato
    Ventotour Euro Center
    Agenzia di viaggi e turismo
    INFORMAZIONI
    DOVE FARE IL BAGNO

    Cala Rossano: spiaggetta di sabbia nera, fondale basso, utilizzabile solo in primavera, negli altri periodi é molto frequentata da imbarcazioni perchè si trova dentro l’area portuale.

    Caro avvocato difensore hai letto bene? E ‘consigliato di andare in primavera, proprio come hanno fatto Sara e Francesca.
    Il dirupo come lo chiami tu è una meta turistica.

  3. Flavia scrive:

    Caro dany , il problema non siamo noi che abbiamo un pensiero critico per promuovere cambiamenti positivi all’ambiente fisico e sociale, ma chi si ostina a dire che non ci sono problemi, che continua in una politica irrazionale e all’insegna del profitto, che sta nei fatti distruggendo l’isola in modo irreversibile, causando anche omicidi per i crolli o malattie per infezioni( mare inquinato). E in tutto questo aggiungici anche un’involuzione sociale visto che tutto è possibile senza limiti, senza etica.
    Attenzione perciò a cosa si pubblicizza, a cosa dite a livello turistico per far venire i grandi ma soprattutto i piccoli visitatori anche quelli dei campo- scuola.
    Ma la storia di Sara e Francesca non ha insegnato nulla?
    Come fa una comunità a rimuovere un lutto cosi grave invece che elaborarlo?
    Esiste una coscienza collettiva?

  4. krolltout scrive:

    ATTENZIONE!!!continuano a portare campi scuola di bambini piccoli dal Lazio: é PERICOLOSO!!! MA NON HANNO PROPRIO CERVELLO I GENITORI DI QUESTI BAMBINI i crolli continuano in TUTTA L’ISOLA!

  5. dany scrive:

    ma allora perchè ci venite a ventotene se il mare è una fogna? forza non cerchiamo scuse andiamo a ponza

  6. titti scrive:

    Alla luce di quanto detto fin ora a proposito della bandiera blu su Ventotene e sulle analisi del mare si potrebbe rispecificare che:

    ARPA Lazio svolge attività tecnico-scientifica ed attività di monitoraggio delle matrici ambientali quali attività fondamentali per incrementare il turismo ad ogni costo……

    L’ARPA Lazio opera su tutto il territorio della Regione Lazio ed è presente in ogni provincia con una struttura tecnica ed uno sportello ambientale a servizio delle imprese turistiche anche individuali……

    Il cittadino aguzzi l’ingegno, si doti di un kit monouso per analizzarsi le acque prima di tuffarsi nella me……
    Povera Italia ed italiani!

  7. vittoria scrive:

    cara flavia come se ciò non bastasse tutte le imbarcazioni presenti hanno anche le sentine aperte(raccolta acque sporche e scarico bagni) in quanto nessun porto dell’isola è dotato di raccolta delle stesse quindi è come dire se ti tuffi a calarossano ti tuffi nella m…..il dramma è che fittano anche i lettini nonostante in teoria dovrebbe esserci il divieto di balneazione essendo all’interno di un area portuale.mah…storie ventotenesi per fare soldi…

  8. Flavia scrive:

    Ma il turista a chi deve ascoltare se vuol fare un bagno?
    E poi perchè mai dovrebbe aver paura a scendere sulla spiaggia di Cala Rossano?

    ARPALAZIO
    COMUNE DI VENTOTENE

    PORTO DI VENTOTENE NON IDONEO

    Cala Rossano IDONEO

    Ventotour Euro Center
    Agenzia di viaggi e turismo
    INFORMAZIONI
    DOVE FARE IL BAGNO

    Cala Rossano: spiaggetta di sabbia nera, fondale basso, utilizzabile solo in primavera, negli altri periodi é molto frequentata da imbarcazioni perchè si trova dentro l’area portuale.

  9. X NON DIMENTICARE scrive:

    Morte due studentesse. Si poteva evitare la tragedia? “Ho sentito il boato come quello di un tuono e senza neanche accorgercene siamo finiti quasi tutti a terra, chi sepolto dal tufo, chi dai compagni stavolti”. I compagni di classe di Francesca Colonnello e Sara Panuccio, lo ripetono trecentomila volte con una voce rotta dal pianto.

    Loro sono stati più fortunati di loro, Francesca e Sara no, le loro speranze e i loro sogni sono stati cancellati in quell’attimo quando ilcostone roccioso che aggiungeva bellezza a bellezza in quella caletta dal mare turchese è franato sulle loro teste cancellando per sempre il loro sorriso. Una bellissima gita scolastica della scuola media Anna Magnani di Roma, un campus scuola per un corso di educazione ambientale sull’isola di Ventotene, una delle perle del nostro bellissimo mare trasformata in tragedia.

    Erano circa le 11.30 di mattina, sulla strada soprastante Cala Rossano erano appena passati due camion sbarcati dalla nave commerciale che due volte alla settimana, il martedì e il giovedì mattina fra la spola tra Terracina e l’isola. In pochi istanti la tragedia. Lo strato roccioso, vuoi per la cattiva manutenzione, vuoi per l’acqua caduta copiosa pochi giorni prima o vuoi anche, come dicono sull’isola, per il passaggio degli stessi camion sulla strada, è precipitato con tutta la sua forza sulla sottostante caletta dove si trovavano i ragazzi.

    In un attimo è il panico e la disperazione, due studenti compagni delle vittime, Atena Raco e Riccardo Serenella, fra i primi ad essere estratti dalle macerie se la sono cavata con il bacino, il polso, la tibia e il perone fratturati lei e molte contusioni lui. Altri erano tutti spaventati ma in buone condizioni e sono tuttora ricoverati negli ospedali di Roma e Latina. Sara e Francesca sono state estratte ancora vive dalle rocce ma le condizioni sono apparse subito disperate e sono spirate non molto tempo dopo.

    Da più parti ci si chiede ora se la tragedia poteva essere evitata e se il costone di roccia crollato era stato segnalato da tempo come pericolante: Un ultimo intervento di messa in sicurezza c’era stato una dozzina di anni fa finanziato dalla regione Lazio, ammette l’assessore all’urbanistica di Ventotene Antonio Santomauro, la regione aveva eseguito un intervento di abbattimento delle rocce pericolanti ma poi più nulla.

    La mancanza di finanziamenti e la negligenza dell’’amministrazione ha fatto il resto. Aggravante del fatto è che già nell’agosto del 2009 sulla stessa isola si era sfiorata la medesima tragedia per la caduta di un altro costone roccioso su dei turisti inglesi che si erano salvati per miracolo. Dopo la tragedia sono arrivati sull’isola dirigenti e tecnici della protezione civile e anche gli “scoiattoli”, scalatori professionali che hanno cominciato a mettere in sicurezza i costoni rocciosi.

    Un lavoro che doveva già essere svolto mesi prima: infatti precedenti ricerche geologiche avevano affermato che quasi tutto il periplo dell’isola pontina era a rischio idro-geologico e le uniche zone sicure erano guarda caso quelle dei porti e quella di Cala Rossano dove si è consumata la tragedia. I continui allarmi di fronte a frane, voragini che si aprivano su strade e pareti di roccia quindi non è stato ascoltato o ben recepito anche se dopo quella ricerca e quegli allarmanti risultati i presupposti per l’ intervento c’erano ed erano ben chiari.

    Mentre i vari enti si rimbalzano la responsabilità, il dolore per genitori e amici di Sara e Francesca è grandissimo e nessun intervento geologico o scoperta dei colpevoli ridarà a loro i piccoli angeli. A Roma in loro onore nella giornata di venerdi’23 aprile è stato proclamato il lutto cittadino.
    C

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