Barche, molte barche. Talmente tante che sono state ormeggiate anche in seconda e terza fila, rendendo difficoltose le manovre per altre imbarcazioni di uscire in mare aperto. È la situazione alla quale si è assistito nei giorni scorsi, in particolare a ridosso del Ferragosto. Ventotene ha avuto un boom di presenze impressionante in queste ultime due settimane e i risultati si sono visti: sia il porto nuovo che il porto romano sono stati letteralmente presi d’assalto dai diportisti, con natanti anche di lunghezze molto ampie. E i posti sono tutti occupati, per cui lo stratagemma utilizzato dagli ormeggiatori locali è quello di lasciare in seconda fila i natanti, e se non bastasse anche in terza. Ogni spazio utile viene occupato, compresa la banchina dove attracca il traghetto della Laziomar. Per gli ormeggiatori è una cosa normale, si fanno forti di un’ordinanza emanata dal sindaco Geppino Assenso insieme alla Capitaneria di Porto, la numero 84/2004. Tale ordinanza, tiene a precisare Antonio Gargiulo, noto ormeggiatore dell’isola, «dà autorizzazione a ormeggiare le imbarcazioni anche dove attracca il traghetto, purché non negli orari dove il traghetto stesso è in sosta. E il transito può durare anche tre giorni. In banchina sono lasciati dei posti liberi per barche fino a 20 metri». Sarà, ma a quanto risulta di posti liberi nei pressi della banchina non se ne vedono. Per non parlare del porto romano, dove le imbarcazioni sono talmente intasate da rendere difficoltosa l’uscita. Più di qualcuno sull’isola si è chiesto: se dovesse capitare un episodio come l’affondamento dello yacht «Mait III», avvenuto nel 2006, dovuto ad un corto circuito a bordo, come si può provvedere a portare in tempi rapidi l’imbarcazione fuori dal porto? Insomma, come per il porto nuovo si è dovuto attendere l’affondamento di un mega-yacht per metterlo in sicurezza.
Fonte: La Provincia
Il turismo porta soldi, soldi per tutti, soldi per lo stato visto che vengono pagati fior di migliaia di euro di tasse, soldi per il comune soldi per le attività’ in genere,
chi scrive e fa scrivere questi articoli non sa nemmeno di cosa parla non sa cosa sia la sicurezza nei porti non può’ giudicare come si ormeggia o disormeggia una barca soprattutto in caso di emergenza…perchè non parlate invece di sicurezza sulle strade dell’isola?? motorini modificati , camion smarmittati che corrono incuranti della possibilità’ che un bambino venga travolto attraversando la strada… non continuiamo a parlare dei porti … grazie a loro gira l’economia e non alle migliaia di metri cubi di cemento che ogni inverno vengono scaricati sull’isola per lavori pubblici e privati che fanno mangiare solo quei pochi burattinai e burattini che si fanno comandare a bacchetta … è ora di cominciare a scrivere e allora scriviamo !