Perché il sindaco di Ventotene non provvede a nominare il suo nuovo vicesindaco al posto dello sfiduciato Modesto Sportiello? Forse la ragione è nell’impossibilità a trovare una simile figura o a riscontarne una fidata disponibilità anche a ricoprire la strategica e appetibile delega alla gestione del demanio marittimo? Questi dilemmi li avanza in un’intervista video il capogruppo della lista d’opposizione “Ventotene Vive” Raffaele Sanzo dopo che il sindaco della seconda isola pontina Gerardo Santomauro aveva, tra feroci polemiche, revocato l’incarico al vice-sindaco ed assessore Modesto Sportiello, “reo” di aver gettato ombre sulla gestione di alcuni appalti pubblici da parte dell’amministrazione comunale.
Sanzo conferma la “confusione” in cui si trova la Giunta Santomauro sia per la gestione del caso Sportiello (“non dimentichiamoci – ha subito tenuto a precisare l’ex direttore generale del Ministero dell’Istruzione – che lo sfiduciato vice-sindaco ha conquistato il 20% dei voti della lista che sostiene il sindaco di Ventotene che per coerenza insieme alla sua maggioranza dovrebbe dimettersi”) che di programmazione delle attività economiche nelle fasi iniziali di una delicatissima e incerta stagione turistico-balneare. Sanzo nell’intervista si sofferma, per esempio, sulla mancata pubblicazione del nuovo bando per la gestione del ciclo dei rifiuti – l’incarico temporaneo alla municipalizzata Formia Rifiuti Zero sta per scadere – ma anche sui problemi e disagi provocati dall’installazione dei dissalatori nei confronti della quale il comune, dopo l’iniziale braccio di ferro, non ha saputo responsabilizzare adeguatamente Acqualatina sulla necessità di eliminare il persistente fenomeno della torbidità dell’acqua erogata. Il dotto Sanzo sul caso Sportiello ribadisce una concetto espresso da tempo: l’attuale opposizione non sottoscriverà alcuna mozione di fiducia nei confronti del sindaco Santomauro ma attende che “la coerenza motivino il primo cittadino e la sua inesistente maggioranza a togliere il disturbo per il bene di Ventotene”.
Sanzo arriva a rivelare un aspetto: dopo la revoca dell’incarico a Sportiello, se il sindaco ci avesse chiesto un sostegno esterno “ci avrebbe creato non pochi motivi i imbarazzo. E per fortuna che non l’ha fatto….” Intanto la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’esito delle elezioni amministrative al comune di Ventotene dell’11 giugno 2016, di un anno fa. Le indagini, confermate, scaturiscono dal circostanziato esposto che l’allora candidato sindaco sconfitto Raffaele Sanzo, aveva presentato all’indomani del voto – caratterizzato dall’eco derivante dai precedenti clamorosi arresti dell’ex sindaco Assenso, dell’ex assessore Coraggio, dell’ex responsabile dell’ufficio tecnico Romano e di due imprenditori – denunciando “gravissimi irregolarità” nelle operazioni di spoglio che decreteranno eletto il neo sindaco, il notaio Gerardo Santomauro. Sanzo, molto sibillinamente, non ha voluto commentare l’iniziativa della magistratura. Sanzo conferma di “avere molte certezze su alcuni brogli ma non abbiamo voluto correttamente responsabilizzare nessuno. Lo faccia ora la Procura”.
Si era rivolto, invece, alla locale Brigata della Guardia di Finanza anche il consigliere d’opposizione Umberto Assenso, suicida lo scorso 5 marzo, che aveva depositato un esposto sull’operato dei componenti del seggio elettorale. La presidente, moglie separata di un candidato (non eletto) consigliere per la lista del sindaco Santomauro, arrivò a denunciare Assenso per stalking”. Il gruppo di opposizione di “Ventotene vive” aggiunse che “…la presidente non voleva accettare le dichiarazioni del nostro rappresentante di lista (Umberto Assenso,per l’appunto, ndr) che riportavano la descrizione dei fatti.
Perché la presidente non voleva accettare a verbale le dichiarazioni correlate del rappresentante di lista? Il rappresentante di lista di “Ventotene Vive”, solo difensore delle proprie tesi, è stato sottoposto a pesanti pressioni psicologiche, lo si voleva tacitare?”. Ora la Procura di Roma ha accettato di valutare l’esistenza di “eventuali atti contrari alla legge e passibili di sanzioni penali”. E l’interrogativo finale di Sanzo nel giugno di un anno fa fu pesantissimo:”Non intendiamo accusare i nostri competitor, ma certamente il dato è rilevante e grave. C’e una regia occulta che sfugge ai radar della politica ufficiale…”
Guarda l’intervista a Raffaele Sanzo
Fonte: TempoReale.info