Elezioni, domenica nel Lazio al voto 25 Comuni. Il ballottaggio previsto per il 14 giugno. E a Ventotene si apre un caso: il sindaco uscente che ha deciso di ripresentarsi se eletto potrebbe decadere per via della legge Severino.
Sono 25 su 378 i Comuni del Lazio che andranno alle urne il prossimo 31 maggio. Niente capoluoghi di provincia né grandi aree metropolitane ma cinque cittadine che superano i 15 mila abitanti sono chiamate a rinnovare la propria amministrazione: Ceccano (Frosinone), Fondi (Latina), Albano Laziale, Colleferro e Zagarolo (Roma). La prima è attualmente gestita da un commissario, come altre cinque comuni della Regione. In caso di ballottaggio si rivoterà il 14 giugno.
Sono la provincia della capitale e della Ciociaria quelle in cui più abitanti dovranno scegliere il loro sindaco. Nel frusinate si vota, oltre che a Ceccano, a Belmonte Castello (sindaco uscente Antonio Iannetta), Fiuggi (Fabrizio Martini), Fontana Liri (Giuseppe Pistilli), Guarcino (Giuseppe Di Vico), Patrica (commissario), Piedimonte San Germano (Domenico Iacovella), Pontecorvo (commissario) e Trevi nel Lazio (Pierfilippo Schina).
Nel territorio di Roma invece voteranno Albano (Nicola Marini), Arcinazzo (Giacomo Troja), Colleferro (commissario), Marano Equo (Franco Tozzi), Montelanico (Simone Temofonte), Palombara Sabina (Paolo Della Rocca), Roiate (Patrizio Battisti), San Gregorio da Sassola (commissario) e Zagarolo (Giovanni Paniccia).
Tre i Comuni della Sabina: Castelnuovo di Farfa (commissario), Marcetelli (Daniele Raimondi) – il più piccolo con appena 78 abitanti – e Montebuono (Dario Santori). Due nella Tuscia: Blera (Francesco Ciarlanti) e Bomarzo (Roberto Furano). Altrettanti i centri del Pontino: sono Fondi (Salvatore De Meo) e Ventotene. Qui il sindaco uscente è Giuseppe Assenso, che ha deciso di ripresentarsi ed è così in cerca del suo terzo mandato. Ventotene ha poco più di 700 anime, ma per i territori sotto i 3mila abitanti cade il limite dei due mandati. Sulla sua candidatura pesa però la condanna inflittagli in primo grado nel 2014 a due anni e quattro mesi per la tragedia di Ventotene dell’aprile 2010. Durante una gita scolastica persero la vita due ragazze di 13 e 14 anni, Francesca Colonnello e Sara Panuccio, a seguito del crollo di una parete di tufo in prossimità della spiaggia. Come nel caso dell’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ora candidato alle Regionali in Campania, la condanna potrebbe costargli la decadenza, per via della Legge Severino.
Fonte: La Repubblica