La Regione Lazio dice no al contestato tunnel di Ventotene, ma gli esponenti del mondo ambientalista laziale cantano vittoria forse troppo presto. L’amministrazione comunale dell’isola, infatti, non ha intenzione di fermare il progetto della galleria da 6 milioni di euro neppure dopo il parere negativo espresso dal Comitato tecnico regionale per i lavori pubblici. «Appalto già assegnato – replica il sindaco Geppino Assenso – l’iter non si ferma».
IL CONTESTATO PROGETTO – In ballo c’è un opera osteggiata da buona parte della popolazione locale: un tunnel che attraversa il tufo alle spalle del Porto Romano (molto franoso per la verità) per consentire il passaggio di mezzi bypassando la banchina dell’antico molo, passando così dal porto al paese (sbucherà vicino al campo da calcio) in un percorso di circa 300 metri. Un impatto enorme per un fazzoletto di terra così fragile come Ventotene: appena un chilometro e mezzo di tufo in continuo sgretolamento. Un dissesto idrogeologico che nel 2010 fu causa, peraltro, della morte di due studentesse romane travolte dal distacco di un costone a Cala Rossano. Ma secondo il comune il tunnel è anche una risposta alla messa in sicurezza del territorio, priorità che di fatto ancora attende una risposta.
NON CI FERMIAMO – Sotto le minacce di ricorsi da parte delle associazioni ‘green’ e accompagnato dagli anatemi degli isolani che temono per l’avvio di un cantiere così imponente, così come per l’effettiva tenuta del terreno, il Comune ha compiuto quasi indisturbato i propri passi per cercare di realizzare l’opera. E continua a farlo nonostante la bocciatura delle scorse settimane. «Si è fatta un po’ di confusione in questi giorni: il parere del comitato è relativo ad un progetto preliminare. Il Comune – dice Geppino Assenso – ha già inviato le controdeduzioni che saranno esaminate dal nuovo comitato che verrà nominato da Zingaretti. Ad oggi, dunque, non ho elementi per dire che l’opera si farà o meno. Certo è che l’iter va avanti, considerando il fatto che c’è già una ditta incaricata per l’esecuzione dell’opera, appaltata nel 2012».
PROGETTO CARENTE – Una risposta indiretta anche a chi, come Lorenzo Parlati di Legambiente e il consigliere regionale Cristina Avenali, ricordava che il progetto del tunnel era stato definito dall’organismo tecnico «non accettabile ai fini del finanziamento e carente di tutti i presupposti tecnico-normativi necessari». Ma non ha fatto i conti con la caparbietà del sindaco Assenso, che invece quel progetto briga per renderlo finanziabile. Altroché.
PROSSIMO FUTURO – Per quanto riguarda le altre opere in via di realizzazione sull’isola, il sindaco esprime cauto ottimismo sulla realizzazione del campo boe intorno Ventotene, concepiti per evitare gli ormeggi sconsiderati intorno all’isola: «Alla gara hanno risposto due aziende non dell’isola – dice Assenso – e dopo l’apertura delle offerte che avverrà a breve, possiamo sperare di installare le boe per il mese di agosto». Forse uno dei pochi tentativi concreti di abbassare l’impatto della presenza umana per l’isola che doveva diventare la perla dell’ecosostenibilità, mentre appare sempre più come una terra di conquista per affari che forse la danneggeranno senza appello.
Fonte: Corriere della Sera, TGR Lazio (min 12:03), La Provincia
Da “la voce libera”
Stranamente quella di Ventotene non è una giunta di centrodestra ed il sindaco Giuseppe Assenso ha appena nominato tra gli assessori Floriana Giancotti, neo consigliere, ma soprattutto parente acquisita di Fortunato Lazzaro, primo dei non eletti nella lista DS al comune di Latina ed in seguito nominato, inspiegabilmente, consulente di fiducia dell’allora sindaco Vincenzo Zaccheo alla sanità. Si tratta di un territorio, quello isolano, trasversalmente frequentato anche da autorevoli esponenti del PD, che hanno ricoperto e ricoprono tuttora incarichi politici nella Regione Lazio, al vertice di qualche azienda. Sono personaggi che stranamente si possono incontrare, insieme, pur militando nelle due ammiraglie della politica teoricamente contrapposte, altrove.
Si tratta di una serie di rapporti trasversali tutti da decifrare. Ed è questo il quadro generale riferito ad una parte soltanto di questo trasversalismo.
E’ come una piovra che capillarmente ha coperto con i propri tentacoli tutto il territorio. In questa situazione sopravvivono, e bene, i politici, di centrodestra e di centrosinistra, particolarmente attenti a non farsi del male, salvo in qualche occasione recitare a soggetto.
L’antica famiglia degli Assenso ha fatto fortuna a Ventotene
Vincenzino Assenso (figlio di ex-coatto)ha insegnato la strategia, orientarsi come va il vento.
Tante le denuncie per salvare Ventotene, ma il suo sfruttamento va avanti.
Come è possibile che i ventotenesi non abbiano a cuore il loro piccolo fazzoletto di terra? Gli incendi, i crolli,l’abusivismo edilizio,il traffico non solo quello terrestre ma soprattutto quello marittimo sono la testimonianza e la denuncia della fine di questa piccola isola.Perchè tutto questo consumismo? Forse perchè anche se dovesse affondare pezzo dopo pezzo non ha più nessuna importanza, visto che sulla terraferma gli attuali ventotenesi hanno altre case. Ventotene è solo da consumare.