A una settimana dalla morte del percussionista americano, gli amici ed ex allievi annunciano il tributo: ogni anno a settembre un concerto per ricordarlo.
Un festival per ricordare un maestro. Sarà intitolata a Karl Potter, musicista americano ma romano d’adozione, scomparso lo scorso 9 gennaio nella capitale, una sezione di «Rumori nell’isola», il festival jazz di Ventotene. Lo ha deciso la comunità di musicisti ventotenesi che dieci anni fa aveva iniziato proprio con lui una straordinaria avventura: quella dell’ «isola dei tamburi». A Ventotene, infatti, Potter aveva fondato un gruppo di percussionisti, insegnando ai giovani dell’arcipelago pontino i segreti della musica jazz.
ENTUSIASMO CONTAGIOSO – Karl Potter, nato a Teaneck il 16 luglio del 1950, era un percussionista amato e seguito: un Tony Esposito di colore che, giunto in Italia del New Jersey nei primi anni Settanta, aveva portato a Napoli e Roma non solo note jazz e swing, ma anche il suo entusiasmo contagioso e l’amore per la ricerca delle radici afroamericano. Si è spento a Roma per una complicazione del suo diabete, malattia con cui conviveva da anni.
DA CHET BAKER A PINO DANIELE – Dopo le esperienze americane con Charles Mingus, Chet Becker (dai quali era stimato), aveva a lungo lavorato con Esposito, Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, James Senese. Ma anche con Lucio Battisti, Edoardo Bennato, Banco del Mutuo Soccorso. «Se ne va un grande percussionista e anche un pezzo importantissimo della mia vita musicale», ha commentato Tony Esposito.
IL RIFUGIO SUL MARE – Ventotene era divenuta il suo rifugio nelle frequenti fughe dalla città: sull’isola aveva trovato tanti amici, rispetto e affetto. Era la sua isola di musicisti in pectore: da quando Karl Potter l’aveva scelta come patria adottiva, a Ventotene era esplosa la mania di batterie e tamburi. Ed era nata una scuola, con più di 30 giovani (su 290 abitanti) che alternavano il mestiere di pescatore, cuoco, cameriere, istruttore sub, postino, alle lezioni di jazz. Con Potter, i musicisti ventotenesi part time hanno inciso un disco: «Isola», firmato Ventotene Percussion Group. E adesso vogliono fare in modo di ricordarlo: ogni anno, a setTembre, «Rumori nell’isola» avrà la sua sezione Karl Potter, un concerto per contribuire a far conoscere i talenti emergenti.
Fonte: Corriere della Sera