Erano circa le 11 del 20 aprile 2010, quando un costone di roccia staccatosi da una parete uccideva le studentesse romane Sara Panuccio e Francesca Colonnello che si trovavano in viaggio studio sull’isola di Ventotene. A due anni dalla tragedia, la coincidenza vuole che il prossimo 23 aprile si tenga la prima udienza penale, come se la triste ricorrenza richiami la coscienza e la memoria di tutti noi a delle morti assurde che potevano essere evitate se solo chi doveva si fosse assunto in tempo le proprie responsabilità. Nel frattempo nella causa civile il Comune di Ventotene , citato in giudizio dalle famiglie , non ha trovato altro di meglio per difendersi , che chiamare in causa i professori ed i tour operator che accompagnavano i ragazzi. La contraddizione che appare evidente è che fino a ieri la linea di difesa mediatica dei probabili responsabili è stata quella di far credere che nulla poteva fare presagire ad un evento del genere stante la certezza che il luogo del crollo era ritenuto tra i pochi sicuri sull’isola il famoso 5% dell’intero perimetro di Ventotene che guarda caso coincide con le due spiagge più appetibili commercialmente parlando .
Fonte: H24Notizie, Latina 24Ore, Latina Today, Libero, ASCA, Il Faro