Non c’è pace a Punta Ulivi

Per la Procura di Latina gli abusi vista mare dell’antiquario vanno sequestrati di nuovo

Grotta ipogea adibita a camera da letto con annesso salotto e casa rosa ampliata: il Pm Giuseppe Miliano ha presentato ricorso in Cassazione contro il dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame il 19 maggio scorso. Il caso di abusivismo edilizio registrato a Ventotene resta ancora in primo piano sul piccolo arcipelago pontino. La vicenda vede coinvolti una coppia di coniugi di Roma, lui Antonio Pettini, noto antiquario e titolare della proprietà con vista mare acquistata per le vacanze, e sua moglie, funzionaria della Sovrintendenza dei Beni culturali. Il sequestro era stato disposto dal sostituto procuratore Miliano ad aprile ed eseguito dagli agenti del Nipaf esattamente il giorno 16. Contestati all’antiquario il cambio non autorizzato della destinazione d’uso della grotta (adibita in origine a magazzino e trasformata in ambiente abitativo) dopo la realizzazione di un tunnel di 30 metri scavato nel tufo fino a raggiungere una parete a strapiombo sul mare all’interno, la violazione dei vincoli paesaggistici e ampliamenti non autorizzati effettuati all’interno della casa rosa durante lavori di ristrutturazione. Il Tribunale del Riesame al quale l’antiquario si era appellato contro il sequestro, convalidato dal Gip Laura Campoli, ha accolto il ricorso sostenendo, in poche parole, che dalla relazione del consulente del Pm non emergeva evidente l’ampliamento della grotta contestato e che gli ampliamenti della casa rosa erano così piccoli da poter essere trascurati. Immediato da parte di Miliano il ricorso in Cassazione, osservando che i giudici del Riesame non si sono espressi in merito al cambio di destinazione d’uso della grotta e che per quanto riguarda la casa rosa gli ampliamenti, seppur minimi, erano stati effettuati grazie alla demolizione dei contrafforti. Contrafforti che, in base all’autorizzazione per la ristrutturazione non dovevano essere toccati.

Fonte: La Provincia

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