Pietre al posto del cuore 2

La  famiglia Serenella, il cui figlio è rimasto ferito nella tragedia di Cala Rossano, risponde alla farneticante lettera inviatagli da Ventotene.

Gentile Signora Regina GUERINI,

che non ho il piacere di conoscere, non so chi rappresenta, se scrive a nome di chi, oppure è una semplice cittadina che scrive a titolo privato.
La lettera che ci ha spedito, con grande stupore, ha turbato ancor più il dolore che proviamo io e mia moglie per la tragedia. Premetto che ciò che è accaduto come Famiglia Serenella non ha nulla a che vedere con quello che hanno subito i miei cari amici Bruno, Martina, Maurizio, Vincenza ed Alessandra. Malgrado ciò anche noi nel “nostro piccolo” abbiamo subito, stiamo subendo e subiremo ancora (la lettera è una riprova), forti scossoni.
Riccardo, “il figlio nato due volte”, ha subito dei cambiamenti che hanno destabilizzato la sua psiche, mutando anche i rapporti fraterni. Come genitori siamo molto confusi e in grande difficoltà in quanto non sappiamo se, i suoi comportamenti, sono dovuti solo a un fattore preadolescienziale. E’ nata in lui la paura nell’affrontare il quotidiano vivere di un ragazzo di 14 anni, influenzando sensibilmente anche i profitti in ambito scolastico. Secondo Lei nel ragazzo che ha vissuto in prima persona tutti i momenti drammatici dell’evento cosa si sarà scatenato?
Tuttora, dopo un anno, è assistito da un medico-psicologo.
Io e mia moglie abbiamo riflettuto sulle parole che Lei ha scritto. Ci siamo posti delle domande, fatto delle considerazioni, alle quali non siamo riusciti a dare una risposta esauriente.
Dubbi e incertezze che Lei in qualche modo potrebbe chiarire. Credo che solo le “Mamme” che hanno subito una tragedia simile possano capire un dolore così grande. Mio figlio è stato ad un passo dalla morte. Secondo Lei cosa può lenire un’esperienza così forte? La ferita si chiude, ma la cicatrice rimane per tutta la vita. La rabbia e il rancore, indubbiamente non aiutano a dimenticare. Questi sentimenti credo nascano anche dal fatto che nessuno ribadisco nessuno, dal giorno dell’accaduto, si è fatto vivo per chiedere notizie. Quante volte nella vostra chiesa, nelle vostre preghiere avete ricordato ciò che vi ha “scosso”? Chi di voi è venuto a Roma per incontrarci, scambiare qualche parola di conforto, soprattutto con le famiglie più colpite? Veramente crede sia stato il fato, il destino che ha generato la tragedia? Penso che sarebbe stato opportuno prevenire, mettere in sicurezza i posti a cui tenete molto e per gli isolani tutti è fonte di guadagno.
Lavorare per l’Amministrazione comunale, significa essere a disposizione dei cittadini che vi hanno eletto. Ricoprire delle cariche istituzionali (Sindaco, Assessore, Consigliere ecc…) comporta “ ONERI E ONORI ”.
Avere il coraggio, la responsabilità di incontrare, di toccare il dolore delle famiglie secondo noi rientra negli ONERI della posizione istituzionale che si ricopre. Nel momento in cui ciò avviene, l’onere diventa un ONORE perché la nostra persona guadagna nell’aver comunque tentato tutto il possibile affinché, il dolore di queste Famiglie, sia meno opprimente. Quante volte ci avete invitato nel luogo della tragedia per porgere un fiore e fare una preghiera?
Si è pensato fondamentalmente a scaricare responsabilità, tirare fuori carte, mappe, perizie per giustificare che tutto era sotto controllo. Non c’è solo questo. La parte morale della tragedia è stata mai considerata?
“Non fate strumentalizzare il vostro dolore da gente che senza scrupoli pensa solo ad aizzare contro chiunque senza remore, pur di far spettacolo”. Nessuno di noi ha voglia di spettacolo, vogliamo solo che le responsabilità vengano accertate, se ci sono state delle negligenze da parte di qualcuno, questo paghi. Nessuno ha voglia di infierire.
Un’ultima considerazione.
La frase da Lei scritta nella lettera che ho anzidetto ha questo suono “mettiamoci una pietra sopra (un’altra) tanto il tempo farà la sua parte”.
La Famiglia PANUCCIO, la Famiglia COLONELLO, La Famiglia RACO, possiamo dire che sono state condannate all’ergastolo?
A noi Famiglia Serenella diciamo ci hanno dato solo 10 anni.
Ringrazio a tutti i Ventotenesi che hanno pregato, pianto per il dolore delle Famiglie e hanno avuto qualche pensiero di conforto. Se avrà modo di considerare questi nostri pensieri e di riflettere dandoci magari delle risposte Le saremmo grati.
Saluti.

FAMIGLIA SERENELLA

Fonte: Facebook

Questa voce è stata pubblicata in Cronaca, Politica e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.