La gara d’appalto per la concessione demaniale di parte del porto di Ventotene si sta conducendo nelle stanze del Comune di Sperlonga, anziché nel Comune di appartenenza. Le buste con le offerte per la gestione del molo di sopraflutto sono si arrivate sull’isola, ma sono state poi trasportate di nuovo sulla terraferma con destinazione Comune di Sperlonga.
Stiamo parlando di circa 7180 metri quadrati di concessione demaniale con un canone di circa 175 mila euro a triennio. A sollevare alcuni dubbi sulla conduzione de bando è il consigliere di minoranza Daniele Coraggio: «Mi chiedo se è opportuno trasferire le offerte da un Comune all’altro, trasportandole mediante nave o aliscafo, correndo il rischio oggettivo che alcune di esse vadano disperse e o manomesse durante il tragitto. Perché scegliere una sede diversa dalla casa comunale per l’apertura delle offerte, visto che non sussistono elementi di urgenza tali per cui si ritiene opportuno l’espletamento della gara in data 16 marzo ed in un Comune diverso da quello che ha emesso il bando». Non essendoci state condizioni meteo marine avverse il consigliere Coraggio si domanda i motivi che hanno impedito il raggiungimento dell’isola da parte dei membri della commissione. «Ritengo – si legge in una nota a firma del consigliere questo, un atteggiamento superficiale dell’amministrazione che dovrebbe agire nell’interesse dei cittadini con la massima trasparenza. Premesso che non condivido la scelta di effettuare un bando e affidare il servizio ad una società terza poiché il Comune di Ventotene a seguito di una licitazione privata ha acquisito la gestione dell’area nel 2007 ma di fatto non ha mai gestito il servizio, affidando tale compito a società esterne attraverso bandi della durata di uno al massimo due anni». E si domanda se un bando del genere sia economicamente vantaggioso per le finanze dell’amministrazio ne. «Il servizio offerto dalle aziende che nel corso degli anni hanno gestito il porto è stato di livello mediocre poiché le stesse aziende erano consapevoli della stagionalità dell’offerta, di fattori esterni non prevedibili e della esigua durata del contratto di appalto pertanto non hanno avuto modo di investire in un settore portante per l’economia dell’isola. L’amministrazione ha recepito in parte la problematica e ha preferito nuovamente emanare un bando per la gestione dell’approdo della durata di tre anni. Ritengo questa scelta errata poiché non sono state vagliate altre possibilità economicamente più interessanti sia per le casse dell’amministrazione sia per lo sviluppo, la crescita economica e sociale della intera comunità isolana». E crede che la creazione di un consorzio di imprese isolane del comparto nautico con partecipazione comunale avrebbe garantito stabilità, calmierato i prezzi, garantito certezza e qualità del servizio, occupazione e salvaguardia del territorio. «In questo periodo si parla molto di federalismo demaniale e quale occasione migliore per cogliere la palla al balzo e gettare le basi per la costituzione di una struttura tutta isolana con al centro gli isolani. Un modello di sviluppo sostenibile poiché gli utili derivanti dalla gestione del consorzio potrebbero essere reinvestiti nel comparto turistico e dei servizi, colmando in maniera solida un gap infrastrutturale e organizzativo che le isole ed in particolar modo Ventotene, pagano quotidianamente. Ancora una volta è stata intrapresa una via che purtroppo non crea sviluppo ma tutela interessi di una sola parte in causa a danno di una intera popolazione».
Fonte: Latina Oggi