Vol’ il pensier di voi, alto nell’anime
Squarcia le tenebre dell’uomo che arranca
Respinge il fronte delle idee minime
Emerge lieta dal fango la folla stanca
Spargi o Sara il saper nonchè l’estetica
Guida il movimento dei cavalieri vivi
Porgi le mani ai tuoi con forza antica
Così tu vivi e vivrai nei cuori attivi
Tuo il pensier soave pesante più del monte
Tuo lo spirito ch’è del cristallo più chiaro
Sempre Tu della penna sei l’abile fonte
Cui papà Bruno divulga col cuore amaro
Perché esiliarti o vibrante poeta?
Lanciava Hugo alto il grido drammatico
Perché sol’ il poeta rende la gente lieta
Ridonando vita ad un mondo apatico
Come se nella folla è sola molta gente
Così Sara e Francesca la vostra esistenza
Più vivida di quel che son, ma non nel (qui) presente
Se viver’ è dar al nostro pari assistenza
Una sola ed unica vita m’appartiene
Fermamente decisa con forza e mente fresca
Vederm’ all’orizzonte del mondo far del bene
Quest’ il testamento della soave Francesca
In me albergava una fioca speranza
Quella percepita in colui senza ardire
Oggi dev’ a Voi se rinasce la mi essenza
Stremata da messaggi che vieta il patire
Vi è chi offre dell’alma la sterile cura
Per lenire le ferite dei fati tristi
Ma lascia vivo il dolore e la paura
Confuso gelid’errabondo nei cieli vasti
Bramiamo l’abbraccio del cuore del poeta
Colui che medita nella sublime sfera
Che cerca e trova ancor la divina meta
L’anime nell’alveo dov’è sempre primavera
Tutti voi, di Sar’ e Francesc’ amic’ e parenti
Scusate se a Lor mi sono appassionato
Con modesti versi, metrica rim’ e tanti stenti
Abbracciatemi nel dolor, sarei onorato!
Girolamo Raco (papà di Athena, la ragazza rimasta gravemente ferita nel crollo di Cala Rossano) – 13/01/2011