Il sindaco Assenso indagato per la morte di Sara e Francesca continua a mettere a rischio la vita dei suoi concittadini per interessi personali
Ieri pomeriggio, intorno alle 16.30, l’aliscafo che fa servizio tra Formia e Ventotene ha subito una grave avaria rischiando il naufragio.
La nave della Caremar ha rischiato di affondare a circa 8 miglia dall’isola pontina quando il mare, fortemente agitato, ha sfondato uno degli oblò di prua facendo inclinare pericolosamente il mezzo che ha incominciato ad imbarcare acqua.
Mentre a bordo si scatenava il panico tra i circa quindici passeggeri diretti a Ventotene, tra cui diversi bambini, i marinai e il comandante della nave riuscivano con grande prontezza e professionalità a chiudere la falla con le paratie di sicurezza e ad arrivare in porto senza ulteriori conseguenze.
A chi chiedeva loro perché si fossero messi in viaggio nonostante le condizioni proibitive del mare veniva risposto che avevano ricevuto rassicurazioni sulle buone condizione meteo proprio dall’isola, da uno degli ormeggiatori locali e soprattutto dal sindaco in persona, che premeva perché la nave raggiungesse Ventotene con a bordo il genero.
Sui motivi per cui era necessaria la presenza del genero del sindaco Tullio Ambrosino sull’isola questa mattina non si hanno informazioni precise, si sa solo che Ambrosino è da anni consulente dell’amministrazione Assenso con incarichi da molte migliaia di euro, e che oggi doveva aver luogo in Comune una riunione importante per un grosso appalto che, evidentemente, vale più della vita di quindici cittadini ventotenesi.
Fonte: TeleFree