L’abusivismo edilizio diventa lecito su gran parte dell’isola del cemento.
Solo due giorni fa è stato varato dal governatore Polverini il Piano Casa del Lazio, e a Ventotene sono volati i tappi dello champagne.
Il Piano prevede infatti la possibilità di un aumento nelle cubature degli immobili che può arrivare fino al 60% nelle aree già urbanizzate. E a Ventotene – isola dell’abusivismo, dove due case su tre non sono regolari e dove a causa del gravissimo dissesto territoriale ad aprile sono morte due ragazze di 14 anni – di ‘aree urbanizzate’, oltre al paese vero e proprio, ce n’è altre quattro!
Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, consultabile online sul sito della Regione, le identifica molto chiaramente, distribuite a macchia di leopardo su un territorio grande appena 154 ettari.
Perché così tante e perché proprio lì, anche a fronte di tantissime altre zone apparentemente identiche?
Per poter comprendere quest’anomalia bisogna vedere chi sono i proprietari.
E così troviamo che una zona, l’albergo Cala Battaglia, è del nipote dell’attuale sindaco, Giuseppe Assenso, che ha già collezionato svariate denunce per abusivismo edilizio, l’ultima delle quali appena un mese fa.
Un’altra corrisponde alle proprietà dell’ex sindaco Vito Biondo e del responsabile della polizia municipale Franco Buono (anche in tali aree sono stati commessi diversi abusivismi). La terza area appartiene al responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Pasquale Romano, e a suo fratello (la cui casa è abusiva). Infine la quarta zona è dell’ex vicesindaco Antonio Impagliazzo, e dell’ex assessore all’urbanistica Antonio Santomauro, ed inutile dire che anche in questo caso le condanne per abusivismo edilizio sono fioccate abbondanti nel corso degli anni. Ovviamente anche gli immobili di quasi tutti i consiglieri comunali (siano essi di maggioranza od opposizione) e quelli dei fedelissimi del sindaco rientrano all’interno di una delle ‘aree urbanizzate’.
Alla faccia del parco e della tutela del territorio, che meriterebbe ben altri amministratori!
Fonte: TeleFree
Che schifo! La morte delle povere bambine non vi ha insegnato proprio nulla! L’unica cosa che non capisco è perchè i Ventotenesi, tra i quali c’è gente onesta, non si ribellino e caccino a calci nel sedere i loro amministratori, come meriterebbero. E che dire poi degli amministratori regionali? Sono forse gli stessi indagati per il crollo a Cala Rossano? Possibile che in questo paese non si possa esercitare l’onestà, neppure in uno sputo di posto come Ventotene? SIETE LO SPECCHIO DELL’ITALIA (e non è un complimento!).