Crollo di Ventotene La ragazza sopravvissuta non cammina ancora E resta fuori dalla classe perché l’ascensore nuovo è senza collaudo.
È sopravvissuta al crollo di Ventotene. Ma il ritorno alla normalità rischia di essere soffocato dalla burocrazia. Athena Raco, 14 anni, la compagna di classe di Sara e Francesca, le tredicenni morte in gita scolastica ad aprile sotto un costone di tufo sulla spiaggia di Cala Rossano, è tornata a scuola anche se in carrozzella. Dopo i lunghi mesi all’Aurelia Hospital che l’hanno rimessa al mondo, la ragazzina che abita a Morena con la famiglia, si è potuta iscrivere alla prima classe del liceo artistico Giorgio De Chirico. Ma la felicità di Athena è durata solo un giorno, il 13 settembre. Il tempo che è rimasto in funzione l’ascensore: bellissimo, nuovo di zecca, perché costruito quest’estate, ma ancora senza certificazione. «La mattina seguente mia figlia è riuscita a salire in classe. Ma poi hanno tolto le chiavi e bloccato la porta. Manca il foglio di collaudo della Provincia e l’ascensore è stato disabilitato» spiega la mamma di Athena, Alessandra. La classe della ragazza, la I B, è al terzo piano dell’edificio in via Cerveteri. E Athena non potrà camminare ancora per un po’, nonostante i delicatissimi interventi per la ricostruzione del bacino spappolato dal masso e la lunga riabilitazione. L’ascensore, però, non serve solo a lei. «Oltre a mia figlia – dice la mamma – c’è un’altra ragazza che avrà bisogno dell’ascensore, anche se al momento non è ancora tornata a scuola». Il giorno seguente al suono della prima campanella Athena «è stata relegata nell’androne – racconta ancora Alessandra -. E all’indomani, dopo le mie sentite rimostranze, per consentire a mia figlia di non perdere le lezioni, hanno pensato di trasferire tutta la classe nell’aula professori, l’unica disponibile al piano terra». Ma al terzo piano c’è anche un altro ragazzo del terzo anno, che riesce a camminare solo con le stampelle. E quest’anno perdere i giorni di scuola è un problema in più. «C’è il tetto di assenze che non si possono superare, se non a rischio di comprometere l’anno scolastico» ricorda Alessandra. «Fino all’anno scorso il problema veniva ovviato utilizzando l’ascensore dell’attigua scuola media Carlo Urbani. Il preside della media venerdì si è reso disponibile a concedere nuovamente l’uso dell’ascensore, ma il problema rimane per il sabato, giorno in cui la media è chiusa, mentre il liceo no».
Fonte: Il Tempo