Un bunker al posto della spiaggia.
Ventotene: Con la scusa della messa in sicurezza e della massima urgenza, quando i buoi sono già fuggiti dalla stalla, a Ventotene si è commesso un vero e proprio scempio ambientale che certo avrà gravissime ripercussioni sul turismo.
La splendida ed unica cornice naturale che circondava la spiaggia di Calanave è stata infatti definitivamente sepolta sotto tonnellate di ferro e cemento, alla faccia dei vincoli ambientali e paesaggistici in vigore, e sotto gli occhi di tutti.
È bene ricordare che Ventotene non è un posto qualunque: è Patrimonio Europeo, Area Marina Protetta, Riserva Statale, Area Archeologica Nazionale, Sito di Interesse Comunitario, Zona di Protezione Speciale oltre ad essere, fino a ieri, un luogo magico e suggestivo.
I Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali sono informati di ciò? Chi ha richiesto il loro parere (che ci DEVE essere per legge)? Certo non il sindaco e presidente del Parco, che anzi ha accusato proprio la Sovrintendenza di non aver emesso i pareri per Cala Rossano, dove è avvenuto il crollo che ha ucciso due ragazze.
Fatto sta che, sempre garantendo la massima sicurezza, si poteva fare tutto in forma molto meno impattante, come è avvenuto in moltissimi altri posti ugualmente a rischio di crollo.
Perché allora tanto cemento e tanto ferro?
Cui prodest [chi ci guadagna]?
Fonte: TeleFree