In un articolo uscito ieri sul quotidiano Latina Oggi il sindaco di Ventotene Geppino Assenso prova malamente a difendersi dall’accusa mossagli dalla Procura di Latina di omicidio colposo nei confronti di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, le due ragazze morte tragicamente nel crollo di un costone di tufo a Cala Rossano lo scorso 20 aprile.
Ora Assenso dice che la colpa è della Sovrintendenza, che non avrebbe concesso in tempo i pareri di legge per lavori già appaltati a Cala Nave (e che c’entra con Cala Rossano?). E aggiunge anche che nelle casse del Comune c’erano dal 2007 quasi due milioni di euro destinati alla sicurezza dell’area (ma come, fino a ieri il problema non era la mancanza di fondi?), ma che anche in questo caso mancavano i pareri necessari.
Possibile che in tre anni non sia riuscito ad ottenere questi pareri? E sì che la Sovrintendenza è presente a Ventotene una settimana si e una no; è vero, quando viene lo fa per mettere i sigilli ai cantieri abusivi aperti persino dentro i siti archeologici, ma sicuramente avrebbe partecipato volentieri ad una conferenza di servizi sull’argomento.
Ancora il sindaco indagato insiste nel ripetere che Cala Rossano era sicura da sempre, anche se recentemente una foto pubblicata da molti giornali lo smentisce, mostrando la zona dove sono morte le due ragazze transennata e con tanto di cartelli di pericolo. E nella stessa zona erano stati fatti interventi rilevanti per la messa in sicurezza della parete rocciosa, evidentemente insufficienti.
Infine Geppino si lamenta del fatto che oramai tutti lo chiamano il “sindaco delle somme urgenze” (anche se sarebbe più corretto chiamarlo “sindaco del cemento”, visto che ne ha ricoperto interamente Ventotene). Forse dimentica che è stato proprio lui ad abusare di tale procedura in tutti questi anni, affidando sempre alla stessa ditta edile lavori per milioni di euro senza uno straccio di bando di gara?
Povero sindaco, tutti ce l’hanno con lui, gli amici e i potenti che un tempo lo spalleggiavano ora gli voltano sdegnati le spalle e lo abbandonano, tranne il plurinquisito sindaco di Ponza, nessuno gli crede più, neppure i magistrati. Vuoi vedere che questa volta la legalità e la giustizia trionfano nella piccola isola pontina?
Fonte: TeleFree