Gentile Direttore,
sulla recente tragedia di Ventotene, dove sono morte due bambine per il crollo di una roccia, ho letto e sentito in TV le parole dell’appena rieletto sindaco dell’isola, Geppino Assenso, che parla di “tragica fatalità, stupore perché nell’area non c’erano mai stati crolli, fondi richiesti per la sicurezza che non sono mai arrivati, presunte colpe di altri amministratori, coscienza a posto per aver fatto tutto il possibile”. Poi ho letto che lo stesso sindaco veniva, insieme ad altri, indagato dai giudici per omicidio colposo per: “omessa segnalazione di un pericolo ben noto, non partecipazione ai tavoli tecnici regionali sul pericolo frane, omissione di indicazione della zona quale area pericolosa, ecc”. Ho anche appreso che Ventotene, pur essendo un parco naturale, ha un tasso di abusivismo edilizio spaventoso (due case su tre), che il Comune ha ricevuto milioni e milioni di euro per la tutela del territorio, che in pochi anni il cemento ha ricoperto gran parte dell’isola, e che anche per questo l’intera economia isolana, basata sul turismo, è oggi in ginocchio. E allora mi chiedo: che cosa aspettano questo sindaco e la sua giunta a dare le dimissioni? Ritengo sia il solo modo per recuperare un briciolo di dignità umana, ammesso che gliene sia rimasta.
Massimo Taliercio, Ventotene
Fonte: Il Messaggero