Mario Piccolino è stato brutalmente ucciso ieri a Formia. Era un uomo libero, ed è morto da uomo libero in un mondo marcito che non ha mai smesso di denunciare.
Mario Piccolino è stato brutalmente ucciso ieri a Formia. Era un uomo libero, ed è morto da uomo libero in un mondo marcito che non ha mai smesso di denunciare.
I seggi rimarranno aperti dalle 7.00 alle 23.00 di Domenica 31 Maggio
Gerardo Santomauro
Sempre più clima di tensione a Ventotene in vista delle elezioni di domani. Gerardo Santomauro, lo sfidante del sindaco Geppino Assenso, ha infatti subito minacce telefoniche nella mattinata di ieri. Un messaggio chiaro: “Ti spacco la testa e ti ci piscio dentro”.
Il candidato a sindaco, notaio nativo dell’isola pontina ma residente da anni a Benevento, avrebbe già identificato l’autore delle minacce e subito sporto denuncia ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
“Sono più determinato di prima e vado avanti – dichiara Santomauro – è mia abitudine non cedere davanti alle minacce. Questo episodio mi da fiducia e forza, perché è evidente che si vuole cercare di l’alternativa all’attuale governo. Il mio intento è quello di riportare a Ventotene la democrazia, persa ormai negli ultimi anni.
L’isola deve riscattarsi davanti agli occhi dell’Italia e dell’Europa. Deve dimostrare di essere all’altezza della sua storia e dare prova di democrazia e riscatto rispetto al passato”.
Fonte: Temporeale.info
I redditi dichiarati dai pensionati pontini sono mediamente inferiori di 5,9 punti percentuali alla media nazionale e addirittura di 17,9 punti percentuali al di sotto della media regionale. I quasi 122 mila pensionati pontini dichiarano un reddito lordo medio di 15.363 euro l’anno, a fronte di una media regionale di 18.709 euro e di una media nazionale di 16.281 euro.
A livello regionale i pensionati pontini dichiarano un reddito che li pone al penultimo posto della classifica regionale, preceduti soltanto dai pensionati residenti in provincia di Frosinone. Infatti a Frosinone il reddito medio dichiarato è di 14.248 euro, inferiore a quello dei pensionati pontini (15.363 euro); mentre in provincia di Viterbo dichiarano un reddito medio di 15.756 euro; a Rieti 16.098 euro; a Roma 20.093 euro.
E’ quanto emerge dal “II° Rapporto sulle dichiarazioni dei redditi dei pensionati” a cura della UIL Pensionati di Latina, che ha elaborato i dati del Ministero dell’Economia sulle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2014 (dichiarazioni 2013), nei 33 Comuni della provincia.
“La “fotografia” reale delle dichiarazioni dei redditi nella nostra provincia – commenta Francesca Salvatore – segretario responsabile della UIL Pensionati di Latina -, dimostra come i pensionati e le pensionate hanno un reddito che non si può certamente essere definito “sostanzioso”, in quanto in “soldoni” significa vivere con poco più di 1.200 euro lordi al mese (poco più di 1.000 euro netti al mese).
Dati che ci confermano – sottolinea Francesca Salvatore -, quello che è sotto gli occhi di tutti: la partita sulla rivalutazione delle pensioni e del recupero dell’inflazione è e deve considerarsi ancora aperta e di questo il Governo dovrà tenerne conto, in modo tale da recuperare il potere di acquisto che si è progressivamente perduto nel corso degli anni.
Ma non è soltanto il reddito da pensione ad essere inferiore sia alla media regionale che alla media nazionale, in quanto il reddito medio dichiarato dai 349 mila contribuenti pontini è di 16.730 euro a fronte di una media nazionale di 19.572 euro e di quella regionale di 21.836 euro.
Nello specifico 187 mila contribuenti con redditi da lavoro dipendente dichiarano un reddito di 17.402 euro; i 7.574 liberi professionisti dichiarano un reddito di 29.070 euro; gli imprenditori, commercianti, artigiani (15 mila contribuenti), dichiarano un reddito medio di 14.922 euro; i 15 mila contribuenti che vivono di rendita finanziaria ed immobiliare (rentier), dichiarano un reddito di 11.923 euro.
“E proprio questi ultimi due dati suonano come una beffa – continua Francesca Salvatore -, in quanto i pensionati pontini dichiarano 441 euroin più degli imprenditori e 3.440 euro in più dei rentier. E ciò per quanto riguarda gli imprenditori avviene in 24 Comuni della provincia tra i quali Formia, Gaeta, Cisterna, Sperlonga, Sabaudia, Priverno ecc. Dati, questi – commenta il Segretario della UILP -, che dimostrano in maniera inequivocabile come l’evasione fiscale nella nostra provincia, e non solo, abbia raggiunto livelli intollerabili, per chi vive con un reddito da pensione. Tornando ai dati delle pensioni – continua Francesca Salvatore -, a Latinail reddito medio dichiarato dagli oltre 27 mila pensionati è di 18.403 euro; a Gaeta gli oltre 5 mila pensionati dichiarano un reddito di 18.139 euro; a Formia 17.524 euro; a Sabaudia un reddito di 17.434 euro; a Ventotene 15.581 euro; ad Aprilia 15.423 euro. Mentre a Campodimele il reddito medio dichiarato dai pensionati ammonta a 9.643 euro; a Prossedi 10.967 euro; a Sonnino 11.517 euro; a Fondi 11.708 euro; a Monte San Biagio 11.969 euro. I dati del rapporto – conclude Francesca Salvatore -, rilevano un tutta la loro drammaticità la reale condizione di pensionate e pensionati.
E’ necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo milioni di persone che vivono con una pensione che un tempo era anche “decente”, ai limiti della soglia di povertà. Per questo chiediamo al Governo nazionale, ma anche ai Sindaci di tutti i Comuni pontini, di mettere in atto misure urgenti per ristabilire quell’equità sociale di cui non vi è più traccia in questo Paese”.
Fonte: H24 Notizie
Gerardo Santomauro
“Ti tagliamo la testa e ci pisciamo dentro”. Sono state queste le parole usate da uno sconosciuto nei confronti del candidato sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro che sfida il sindaco uscente Giuseppe Assenso. Santomauro ha sporto denuncia sull’accaduto alla caserma dei carabinieri dell’isola. Il fatto si sarebbe verificato nella tarda mattinata di ieri, venerdì, quando qualcuno dopo aver contattato telefonicamente il 45enne isolano che fa il notaio a Campobasso, gli avrebbe rivolto questa frase intimidatoria relativamente alla sua attività elettorale per diventare sindaco di Ventotene dopo dieci anni di amministrazione Assenso.
Santomauro ha immediatamente messo al corrente gli uomini dell’Arma, raccontando l’accaduto, e fornendo anche un nominativo che secondo la vittima dell’intimidazione, sarebbe il responsabile. A margine della denuncia lo stesso Santomauro ha poi dichiarato: “Sono preoccupato per la mia vita, valuterò l’opportunità di abbandonare la candidatura perchè ho paura per me e per la mia famiglia”. Un fatto che inasprisce ancor di più le ultime battute della campagna elettorale.
Fonte H24 Notozie
Bel reportage di Antonio Pagano sulle elezioni di domani a Ventotene. Abbiamo voluto aggiungere un altro filmato di pochi anni fa, del TG Regionale, per completare l’immagine e la realtà che oggi si vive a Ventotene e ricordare a tutti i cittadini l’importanza delle elezioni di domani.
Fonte: H24 Notizie
Fonte: RAI TGR
Elezioni, domenica nel Lazio al voto 25 Comuni. Il ballottaggio previsto per il 14 giugno. E a Ventotene si apre un caso: il sindaco uscente che ha deciso di ripresentarsi se eletto potrebbe decadere per via della legge Severino.
Sono 25 su 378 i Comuni del Lazio che andranno alle urne il prossimo 31 maggio. Niente capoluoghi di provincia né grandi aree metropolitane ma cinque cittadine che superano i 15 mila abitanti sono chiamate a rinnovare la propria amministrazione: Ceccano (Frosinone), Fondi (Latina), Albano Laziale, Colleferro e Zagarolo (Roma). La prima è attualmente gestita da un commissario, come altre cinque comuni della Regione. In caso di ballottaggio si rivoterà il 14 giugno.
Sono la provincia della capitale e della Ciociaria quelle in cui più abitanti dovranno scegliere il loro sindaco. Nel frusinate si vota, oltre che a Ceccano, a Belmonte Castello (sindaco uscente Antonio Iannetta), Fiuggi (Fabrizio Martini), Fontana Liri (Giuseppe Pistilli), Guarcino (Giuseppe Di Vico), Patrica (commissario), Piedimonte San Germano (Domenico Iacovella), Pontecorvo (commissario) e Trevi nel Lazio (Pierfilippo Schina).
Nel territorio di Roma invece voteranno Albano (Nicola Marini), Arcinazzo (Giacomo Troja), Colleferro (commissario), Marano Equo (Franco Tozzi), Montelanico (Simone Temofonte), Palombara Sabina (Paolo Della Rocca), Roiate (Patrizio Battisti), San Gregorio da Sassola (commissario) e Zagarolo (Giovanni Paniccia).
Tre i Comuni della Sabina: Castelnuovo di Farfa (commissario), Marcetelli (Daniele Raimondi) – il più piccolo con appena 78 abitanti – e Montebuono (Dario Santori). Due nella Tuscia: Blera (Francesco Ciarlanti) e Bomarzo (Roberto Furano). Altrettanti i centri del Pontino: sono Fondi (Salvatore De Meo) e Ventotene. Qui il sindaco uscente è Giuseppe Assenso, che ha deciso di ripresentarsi ed è così in cerca del suo terzo mandato. Ventotene ha poco più di 700 anime, ma per i territori sotto i 3mila abitanti cade il limite dei due mandati. Sulla sua candidatura pesa però la condanna inflittagli in primo grado nel 2014 a due anni e quattro mesi per la tragedia di Ventotene dell’aprile 2010. Durante una gita scolastica persero la vita due ragazze di 13 e 14 anni, Francesca Colonnello e Sara Panuccio, a seguito del crollo di una parete di tufo in prossimità della spiaggia. Come nel caso dell’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ora candidato alle Regionali in Campania, la condanna potrebbe costargli la decadenza, per via della Legge Severino.
Fonte: La Repubblica
Bruno Panuccio
Molti erroneamente pensano , dicono e scrivono , che io abbia un sentimento di odio e rancore verso il sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso , in conseguenza della morte di Sara e Francesca , per cui è stato condannato in primo grado a due anni e quattro mesi . Ai più sembrerà strano , anomalo , quasi impossibile che ciò non accada , ma sinceramente non è così . lo per lui provo disprezzo profondo ed è molto differente come sentimento . Tutto ciò è conseguenza del chiamarsi ancora fuori dalle responsabilità emerse , dalle prove documentate e contrastate invano dalle sue bugie , dal non aver mostrato alcun pentimento per l’accaduto , dal non aver saputo chiedere perdono che se ai miei occhi ed al mio cuore si fosse mostrato sincero non gli avrei negato . Ed invece è stato capace solo del l’arroganza di non dimettersi , E grazie a delle leggi vergognose di questo paese addirittura di candidarsi ancora oggi a sindaco , nonostante il fallimento giunto fino alla tragedia del suo operato . A Ventotene non sono io l’antagonista a sindaco come forse vorreste porre la questione . Dovranno solo scegliere tra ciò che di immorale appare e qualcos’altro , qualunque cosa sia .
Bruno Panuccio
Fonte: Facebook
Geppino Assenso
Geppino Assenso ha perso Ventotene. Questa volta non ce l’ha fatta il plurindagato e condannato sindaco che si era candidato per la terza volta consecutiva alla guida dell’amministrazione isolana. Forse hanno pesato la condanna per l’omicidio di Sara e Francesca, bambine morte a Cala Rossano per una frana che si doveva prevenire; forse il fatto di essere plurindagato dalla magistratura per abuso d’ufficio e falso; forse l’aver imbarcato nella sua lista ex finti oppositori, buoni solo a rallegrare l’atmosfera isolana con selfie e donnine.
Non si sa, ma la notizia è storica per la piccola isola.
D’altronde l’indignazione per questa candidatura era davvero tanta, uscita addirittura in tv e su quotidiani nazionali e settimanali.
Un boccone troppo amaro persino per i palati più forti come quelli isolani.
Geppino era stato paragonato all’autista di scuolabus che, dopo aver causato un gravissimo incidente, si ripresenta il giorno dopo come se nulla fosse, invitando i bambini a salire a bordo.
Una faccia che definire di bronzo è poco, e che stavolta non è bastata a farsi rieleggere.
Come pure non è bastato il frenetico e nervoso via vai di telefonate dell’ultimo minuto e visite personali, o mediate, per ricordare a tutti che ognuno ha i suoi scheletri negli armadi, e che lui li conosce tutti, essendone probabilmente complice.
Ma stavolta la sua ragnatela di ricatto non ha spaventato gli isolani, forti anche del segreto dell’urna, stavolta garantito.
Ha perso Geppino, la dignità, l’immagine, il consenso, l’isola… Ma forse no.
Non si può perdere infatti quello che non si possiede.
Che dignità può avere chi non ha chiesto neppure scusa ai genitori delle ragazze morte per colpa sua, come stabilisce la sentenza dei giudici?
Quale immagine può dare uno che candidamente proclama di voler “continuare l’opera” dopo essere stato condannato e indagato per reati legati alla sua conduzione amministrativa?
E infine che consenso può mai avere chi governa sul ricatto e sulla paura?
Riguardo all’isola però è vero… è stata persa.
I nuovi amministratori si troveranno infatti a gestire una situazione disastrosa, un buco di bilancio enorme, un parco naturale che non è mai decollato, un territorio devastato, una condizione sociale da terzo mondo…
Alla fine, forse, l’unico che non ha perso in questa triste storia è proprio Geppino Assenso, l’ex re di Ventotene.
Fonte: TeleFree
Giuseppe Assenso
Ostenta sicurezza, forte dei dieci anni di esperienza amministrativa. Geppino Assenso ci riprova, per la terza volta consecutiva, a diventare primo cittadino ed entrare nella storia di Ventotene come il sindaco più longevo. “La competizione volge al termine, tra pochi giorni si vota, mi spiace solo che ci sia stata un po’ di animosità, con famiglie spaccate da candidati al consiglio comunale contrapposti”, dichiara subito in riferimento al suo sfidante Gerardo Santomauro, tradendo un po’ di amarezza ma subito riprende il filo del discorso, perché per un politico navigato come lui le elezioni sono come il pane quotidiano.
“Vorrei uscire pulito e da sindaco, non da semplice cittadino, dalla storia del crollo di Cala Rossano, perché io non ho alcuna responsabilità”. Una ricandidatura che ha il sapore della rivincita. Quella ferita rimane aperta, ma il primo cittadino uscente intende voltare pagina.
Ma non è solo questo il motivo per riproporsi agli elettori: “Voglio portare avanti altri progetti, dare continuità a quanto già fatto per l’isola in questi dieci anni”.
E di cose, dice Assenso, ne sono state fatte: “Sono quasi 60 gli interventi portati a termine: il rifacimento di Piazza Castello, l’intervento al Canalone, la riqualificazione delle case popolari e dell’edificio scolastico ‘Altiero Spinelli’, strade asfaltate per tenere pulito quando prima erano fatte di terra. E poi l’elisuperficie che rappresenta una sicurezza per residenti e turisti: prima si rischiava di morire sull’isola, ora nello spazio di un’ora si raggiunge l’ospedale. In un anno mediamente ci sono una trentina di emergenze. Ho realizzato una sala polivalente: non esiste un’opera del genere in tutta la provincia di Latina. Sotto la mia amministrazione abbiamo avuto la Bandiera Blu per quattro anni consecutivi, è stata confermata anche quest’anno. E potrei continuare. Ho fatto tanto in questi dieci anni”.
Per i prossimi cinque anni, il sindaco Assenso vorrebbe portare avanti altri progetti: “La zona di Punta dell’Arco è ancora senza fognatura e bisogna provvedere. E’ già finanziato dalla Regione Lazio un intervento di riqualificazione di tutto l’impianto fognario dell’isola, che è molto vecchio. Si è già svolta la conferenza dei servizi. Per quanto riguarda l’Area Marina Protetta, che individua le zone A, B e C, abbiamo richiesto al Ministero dell’Ambiente di dare la possibilità di fare accedere i sub nelle zone che prima non si potevano vedere. E ancora il campo sportivo: abbiamo un progetto per riqualificarlo e farne un centro di aggregazione. Abbiamo realizzato una tensostruttura in modo che si possa giocare a pallone anche quando piove”.
In merito alla questione del dissalatore, che a Ponza sta facendo tanto discutere, Assenso dice: “Valuterò i vantaggi e gli svantaggi. Bisogna vedere il progetto con calma, non sono contrario a priori ma è un’opera che deve essere vista nell’ottica della nostra isola”.
Nella lista “Ventotene Insieme”, che sostiene la candidatura di Assenso, figura anche un esponente dell’opposizione consiliare, Daniele Coraggio che insieme a Simone Raffaele Flocco rappresentano il movimento giovanile “La Ventotene che vorrei” e hanno scelto di appoggiare il sindaco uscente perché rappresenta una maggiore concretezza ed esperienza amministrativa.
“Il nostro progetto – spiega lo stesso Coraggio – mira ad una Ventotene alternativa, centrato sulla qualità della vita degli isolani, su una qualificata e trasparente azione degli amministratori e su un più attento uso della risorsa ambientale in chiave lavorativa e conservativa. Stop alle grandi opere e impegno di risorse per un grande piano di manutenzione e rilancio paesaggistico sostenibile del territorio, incentivando l’utilizzo di fonti rinnovabili quali minieolico, solare ed energia delle maree. Riteniamo necessario allargare gli orizzonti, prevedendo necessariamente la condivisione e la partecipazione degli isolani alle scelte strategiche per il futuro, attraverso strumenti come la progettazione partecipata”.
Fonte: Temporeale.info