Per il primo cittadino si tratta di un “contributo ambientale per rendere le imposte più giuste per tutti i turisti e affrontare le spese a cui andiamo incontro, ad esempio, solo per la pulizia. C’è chi si ferma qui, partendo da Ischia e Capri, solo per lasciare il sacchetto della spazzatura”
Per godersi il mare di Ventotene in barca si deve pagare. Tuffarsi nelle acque cristalline dell’isola pontina e ammirarne da un natante gli affascinanti panorami da quest’anno ha un costo. La giunta comunale ha istituito il “contributo ambientale”. Da applicare a tutti quei natanti, imbarcazioni e navi da diporto di cittadini non residenti a Ventotene che solcheranno le acque attorno a quel lembo di terra dove vennero gettati i primi semi dell’europeismo, o della vicina Santo Stefano, caratterizzata dal penitenziario dove finirono tanti ergastolani e antifascisti come Sandro Pertini.
L’amministrazione del sindaco Gerardo Santomauro ha compiuto tale scelta sostenendo che si tratta di un obolo necessario a tutelare il delicato ecosistema isolano, essendo tra l’alto Ventotene e Santo Stefano riserva naturale statale e area naturale marina protetta. Da tempo, del resto, sull’isola si paga la tassa di sbarco, l’equivalente di quella che è sulla terraferma la tassa di soggiorno.
Pagano quanti arrivano a bordo di traghetti e aliscafi e quanti attraccano ai pontili. Ma non versano neppure un centesimo i moltissimi vacanzieri che arrivano in barca, non attraccano e magari a terra, dopo un caffè, lasciano solo i loro rifiuti. “Con il contributo ambientale intendiamo rendere le imposte più giuste per tutti i turisti e affrontare le spese a cui andiamo incontro, ad esempio, solo per la pulizia. C’è chi si ferma qui, partendo da Ischia e Capri, solo per lasciare il sacchetto della spazzatura”, precisa il primo cittadino.
E il problema dei rifiuti è notevole per un’isola di 760 abitanti che in estate arriva ad avere fino a cinquemila vacanzieri. Un obolo da impiegare poi nella tutela dell’ambiente e nei servizi connessi. “Dobbiamo ancora stabilire a quanto ammonterà il contributo, ma abbiamo pensato a 10-15 euro”, dichiara sempre il sindaco. Dipenderà poi dalla lunghezza dello scafo della barca. Per pagare, quanti entreranno nelle acque di Ventotene, potranno rivolgersi a un ufficio sull’isola o fare un versamento online, anche se il primo cittadino aggiunge che sta pensando a utilizzare una barca a cui affidare il servizio di raggiungere i natanti in arrivo e chiedere così il contributo. Il mare di Ventotene è incantevole. E quest’anno non sarà a costo zero.
Fonte: La Repubblica