Le scorie radioattive e i fusti inquinati non sono solo appannaggio del sud pontino, ma anche dell’isola di Ventotene. Da una denuncia inviata mesi fa da una associazione ambientalista, pare siano state interrate sostanze altamente inquinanti sull’isola. I fatti risalgono a circa 15 anni fa, quando venne dismesso l’inceneritore, le cui ceneri e polveri sottili contenevano quantitativi 10 volte superiori alla norma, di diossina, percolati e benzene. La regione aveva stanziato una cifra considerevole per la bonifica della intera area, ma le operazioni non sono mai partite ufficialmente e pare che la ditta incaricata al tempo, abbia interrato le pericolose sostanze nella area limitrofa all’impianto di incenerimento, intascando le somme per un lavoro mai fatto a regola d’arte. Una area molto vasta, oggi indicata dalle mappe, come riserva naturale integrale, un paradosso che oggi ritorna alla ribalta perché nelle scorse settimane il comune ha appaltato i lavori di riqualificazione dell’ex inceneritore ad una ditta locale per un importo di circa 400 mila euro. Possibile che il comune non fosse a conoscenza della situazione? Un dato incontrovertibile è l’elevato tasso di mortalità tumorale dell’isola e pertanto sarebbe opportuno fare chiarezza per il bene dell’isola e dei suoi abitanti.
Fonte: TeleFree