Venti giorni alla prossima udienza del processo per la morte di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, le due quattordicenni di Morena in provincia di Roma travolte il 20 aprile del 2010 da due metri cubi di tufo sulla spiaggia di Cala Rossano a Ventotene. Oltre due anni da quella data senza che si sia delineata ancora una qualche verità su cosa accadde quel giorno. L’ultima udienza del 18 dicembre, quella in cui si sarebbe dovuti entrare nel vivo con l’audizione delle prime prove testimoniali della pubblica accusa, è saltata per il legittimo impedimento a parteciparvi di uno dei quattro imputati: l’ex sindaco dell’isola Vito Biondo, impossibilitato a raggiungere il Tribunale di Gaeta causa la mancata partenza dell’aliscafo verso Formia. Un problema tipicamente stagionale che potrebbe riproporsi anche in futuro e che ha spinto il giudice Menichetti, dopo aver accertato la giustificazione attraverso la Capitaneria di Porto, a calendarizzare le prossime udienze alle nove del mattino, di fatto invitando i quattro imputati, oltre Vito Biondo, l’attuale sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, il responsabile dell’ufficio tecnico del comune, il geometra Pasquale Romano e del Genio Civile di Latina Luciano Pizzuti peraltro presenti il 18 dicembre, a organizzarsi per tempo a raggiungere la sede giudiziaria. Inoltre, fissando le successive udienza per il 18 febbraio e 15 marzo in modo da evitare interruzioni per le prossime elezioni nazionali. Tra i testimoni citati dall’accusa sono attesi un medico del 118 che per primo raggiunse Cala Rossano, Paolo Cimini, due ormeggiatori, Stefano Musella e Antonio Gargiulo, l’ex comandante del Norm di Formia, il tenente Giuseppe Melis.
Tredici in totale i testi dell’accusa e tra questi anche Bruno Placidi, all’epoca segretario generale dell’Autorità dei Bacini regionali del Lazio, l’ente preposto alla redazione del Piano di assetto Idrogeologico, e Bruno D’Amato che ricopriva lo stesso ruolo prima di Placidi. Entrambi inizialmente indagati ma le cui posizioni sono state successivamente archiviate. Inoltre, come già doveva avvenire a dicembre, i legali della parte civili – gli avvocati Tauro, Pascucci e Capuzzi – dovrebbero formalizzare la richiesta per visionare in aula due filmati sullo stato dei luoghi, realizzati prima della tragedia.
In merito alle difficoltà di avviare il dibattimento, già a settembre un’udienza era saltata per un difetto di notifica, «Ci sono difficoltà tipiche di ogni processo considerato che abbiamo un codice di procedura estremamente articolato e garantista che quando ci sono più imputati rende ancora più difficile le cose», aveva sottolineato il procuratore Nunzia D’Elia augurandosi anche «che il giudice riduca le liste testi della difesa», ipotizzando «forse non c’è neanche la buona volontà di affrontare il processo», salvo sottolineare, considerato il legittimo impedimento presentato nell’ultima udienza, «abbiamo preso misure per evitare l’inconveniente».
L’accusa per i quattro imputati è di omicidio colposo plurimo.
Fonte: Latina Oggi
E come no di cose ne sono successe e come.
Ma la storia del tunnel come e andata ha finire?
Ma è vero che non si fa più ma i soldi la ditta gli piglia lo stesso.
Chi è stato il pazzo (o il corrotto) che ha permesso una schifezza così grande
volevo solo sapere come mai su questo sito dal 22/12/12 non è uscito più un articolo…… eppure di cose ne sono accadute!
conviene a tutti tacere???
Il 18 gennaio si stà avvicinando speriamo che questa volta i tre imputati per la tragedia di Cala Rossano, SI PRESENTANO al processo e non mettono come scusa che i Maya si erano sbagliati e che la fine del mondo è prevista proprio per il 18 gennaio 2013 !! Dicono che hanno consultato il mago del parco ( il famoso trichecus baffutus detto anche il gestore del parco) e che gli ha predetto che la fine del mondo è previsto per il 18 gennaio!!. Bisogna avvertire il maggiordomo altrimenti va a prendere il primo cittadino biberon (così detto perché è attaccato alla poltrona come il neonato al biberon), al traghetto, “SEMPRE SE ARRIVA”, e gli stende il tappetino rosso chinandosi a terra nel modo in cui i mussulmani fanno, chinandosi verso la Mecca per pregare. Ma lui si china solo al Suo Dio, il Dio Poltrona che gli ha sistemato tutta la famiglia. Speriamo che questa volta la giustizia terrena faccia qualcosa (se gli imputati siano innocenti o colpevoli!!!) . Altrimenti vA RICORDATA la frase che è scritta sul cimitero di Santo Stefano e che vale per tutti.!! QUI FINISCE LA GIUSTIZIA DEGLI UOMINI QUI INCOMINCIA LA GIUSTIZIA DI DIO!!
Gesù piccino piciò, Gesù Bambino,
fa che il re Poltrona scompai prima che si può.
Fa che Ventotene sia pulita e abbellita più che si può
fa che sia bella come un fiocco di neve.
E fa che si porti via il maggiordomo con il sindaco comò!!!
fa che duri poco e che sia come un gioco.
Tu che conosci la situazione e tutti quelli che qui ci vivono,
fagli avere un giorno l’occasione di potere anche loro parlare senza aver paur.
Partire con il traghetto sempre se si può !
E credere che i collegamenti siano più sicuri !.
E fa che piova un pò di meno sopra quelli che non hanno ombrello
e fa che dopo tutto questo tutto sia più bello.
Gesù piccino piciò, Gesù Bambino
comprato a rate, chissà se questa tutto questo si potrà avverar prima dell’estate,
perchè sarebbe bello spogliarci tutti e andare al mare
senza pagare tangenti a quelli del mar,
tanti giorni ancora da passare.
E ad ogni compleanno guardare il cielo
E dir che bel poter dir che bello esser ventotenese
Gesù piccino piciò, Gesù Bambino alla deriva,
se tutto questo puoi far deve proprio farsi fa che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte e sai che tutto non è ancora niente,
se si deve far deve proprio farsi fa che lo faccia la gente di quà.
E poi perdona tutti quanti, tutti quanti tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno.
Anche stavolta sarà un buco nell’acqua. Il vostro sindaco e i suoi affiliati, galleggiano sull’acqua da una vita. Da quella sostanza marrone che solitamente galleggia nelle acque della vostra isola durante l’estate, non mi pare si possa ricavare qualcosa, forse solo concime. Pertanto inutile affannarsi troppo, bisogna trattarli come tali.
Per affrontare le conseguenze di un azione, qualunque essa sia, ci vogliono le palle, e queste o ce l’hai o non ce l’hai.
In questo caso gli unici con le palle sono il PM e il padre della bambina uccisa
C’è sempre l’elicottero per andarli a prendere!