Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf, lancia un appello: «Smettiamola con la manìa dello scavo. Ora puntare sulla ecomobilità».
Dopo il nuovo crollo, avvenuto pochi giorni fa a Cala Rossano, gli ecologisti tornano ad alzare la voce contro l’ipotesi della costruzione di un tunnel sotterraneo nell’isola pontina. Ad intervenire stavolta è il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi, protagonista d’innumerevoli battaglie a difesa del territorio e dell’ambiente, che dice “no” alla megaopera che già ha ricevuto l’altolà di geologi, ambientalisti come Legambiente, Verdi, Lipu e lo stesso Wwf. In più, il caso è sbarcato all’europarlamento grazie al capodelegazione Idv Niccolò Rinaldi. «Il tunnel a Ventotene è un modo illusorio di affrontare la questione», rincara la dose Fulco Pratesi. «Ci sono molti esempi di diversa gestione della mobilità che andrebbero certamente preferiti, riducendo la quantità dei veicoli circolanti piuttosto che lavorare per aumentarla».
Cosa che accadrebbe, grazie alla costruzione di una nuova arteria, che peraltro porterebbe con sè potenziali rischi per l’ambiente e l’equilibrio idrogeologico dell’isola che sorge quasi per intero sul tufo, materiale roccioso soggetto a frequenti sbriciolamenti. «Gli ambientalisti hanno da sempre le idee chiare», ribadisce il presidente onorario del Wwf. Che su Terra lancia un appello: «Dobbiamo smetterla con il mondo dei “grilli-talpa”, scavando e rovinando tutto. Il nostro impegno deve essere indirizzato a recuperare il recuperabile: ad esempio, bisogna intervenire su edifici scolastici e case, che devono essere tutti antisismici. E’ illusorio, oltre che dannoso, pensare di agire scavando e sconvolgendo gli equilibri naturali». La priorità è, dunque, optare per un nuovo paradigma della ecomobilità, che rispetti i piccoli centri urbani e che non solleciti ulteriormente il territorio. Specie uno delicato come quello di Ventotene, dove i crolli continuano ad essere una drammatica costante: il penultimo evento, oltre quello più recente, si è verificato il 17 agosto, quando a venir giù è stata parte d’un costone in zona Fontanelle, vicino Cala Battaglia. Due mesi dopo, il tunnel fa ancora più paura.
Fonte: Terra
Chi cuce e scuce non perde mai tempo
La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra
Sono proverbi calzanti per i progetti puntualmente finanziati per Ventotene
Ma in Regione Lazio chi porta i conti e chi controlla la coerenza.
E’ proprio vero che i debiti pubblici sono dovuti a queste follie!!!!!!!!!
Possibile che nessun partito che siede in Regione non contesta tutto ciò e non invoca un controllo????????
Prima grande enfasi con relativo finanziamento per :
Ventotene, l’isola a zero emissioni
Sostenibilità ambientale nelle isole minori. Risparmio energetico e fonti rinnovabili 1.766.800,00 euro Ministero Ambiente
GRANDE GIUSTIFICAZIONE:
Chiusura al traffico veicolare, car-sharing ecologico, trasporto di merci e persone con mezzi elettrici che progressivamente andranno a sostituire il parco macchine esistente, stazioni di rifornimento, tettoie e banchine fotovoltaiche, sistemi di infomobilità e monitoraggio ambientale (per le emissioni, il livello acustico, il campo elettromagnetico), applicazione della tecnologia solare termica e del solare di terza generazione, illuminazione a basso consumo. E ancora colonnine di ricarica dei mezzi, telemetria di bordo, sistemi di comunicazione wireless Wi-Fi. Nei piani della Regione Lazio per Ventotene c’è tutto questo: l’obiettivo, concreto, è fare dell’isola del Tirreno la prima comunità sostenibile del Lazio. Un modello virtuoso di isola completamente ecologica, unico a livello nazionale, frutto della collaborazione dell’Assessorato all’ambiente, aziende e le università di Roma La Sapienza e Tor Vergata. Tra i partner attivi del progetto c’è la Piaggio, che fornisce i mezzi oggetto della sperimentazione, Aci Consult, che mette a disposizione dell’isola le infrastrutture di ricarica per i mezzi e Cnos-Fap che si occupa della formazione tecnico-professionale agli operatori territoriali del comune di Ventotene. Ventotene che mira a diventare anche un esempio concreto di ‘smart grid’.
POI PROGETTO SALVAGUARDIA PORTO ROMANO GRAZIE AL TUNNEL
FINANZIAMENTO DI BEN SEI MILIONI DI EURO
E’ proprio vero Ventotene è l’isola del tesoro!!!!!!!!!!!!!!!!
Non è solo scandalosa e condannabile penalmente la gestione consumistica del territorio, ma anche che sono arrivati tanti finanziamenti, alias soldi della colettività, che sommati ad altri soldi oggi sono il debito pubblico che ci troviamo a pagare.
E pagheranno quelli che non hanno usufruito di extra dal proprio salario!!!!!!!!!!!!
Basta alimentare con progetti fantasmi e deleteri la tasche di pochi.
Negli ultimi 20 anni è nata l’industria turistica di Ventotene in forma massiva. Si è scelto scentemente di arraffare più milioni possibili costruendo un turismo mordi e fuggi che porta ogni anno milioni di presenze in un territorio delicato, in un’estensione che è paragonabile ad un grande parco di città. Allora quanto di quelle decine, centinaia di milioni guadagnati con il turismo, tutti soldi esentasse, perché lì c’è un’evasione che oscilla tra il 50 e il 70%, quanti di quei soldi portati via spolpando il territorio sono stati reinvestiti in tutela del territorio?
L’agricoltura è stata largamente abbandonata. Sono pochi quelli che lavorano la terra perché si fanno un culo così. La manutenzione di Ventotene dovrebbe essere continua Se stai fermo ,l’equilibrio già comincia a rompersi.
C’è turismo e turismo. Le istituzioni dovrebbero avere gli strumenti culturali per capire cosa è bene fare. Le istituzioni territoriali, la politica territoriale dovrebbero servire a questo.
Va bene il turismo, ma c’è modo e modo. C’è un modo che ti fa guadagnare tantissimo e subito e un modo che ti fa guadagnare di meno nel tempo. In una generazione Ventotene sprofonderà.
C’è una generazione che si è consumata fino all’osso un territorio che ci ha messo alcuni milioni di anni a conformarsi e alcuni secoli per diventare quello che è.
Una generazione che lascerà un po’ di milioni e di case ai figli, ma niente dal punto di vista del territorio.
Allora i soldi, i tanti soldi arrivati, utilizziamoli per preservare e prevenire