Riflettori delle forze dell’ordine ben accesi su Ponza; mentre nella vicina Ventotene, a quanto pare, sono pressoché spenti. Un vero e proprio pandemonio di abusi, illegalità diffuse a macchia d’olio, conflitti di interesse che coinvolgono amministratori, tecnici comunali, parenti & amici: una sorta di isola “felice”, vera goduria per chi vuol fare affari e, soprattutto, farla franca.
Ecco lo sfogo del responsabile locale dell’Associazione antimafia Caponnetto, Antonio Flocco, una vita da postino, ma sempre in prima linea nel denunciare sprechi e malaffari. Un piccolo Massimo Troisi che ha voglia di raccontare, a partire dagli anni del sindaco Beniamino Verde, il quale perse la vita in un misterioso (e mai chiarito) incidente stradale a luglio 1999. «Alla sua morte tutti i suoi colonnelli hanno preso il potere. In ogni attività economica che riguarda la vita di Ventotene. Dove per anni è stato assessore proprio Franco Schiano, arrestato recentemente a Ponza».
E spulciando tra le carte ne spuntano davvero di tutti colori (e nessuno che apra uno straccio d’inchiesta). Anche stavolta, come a Ponza, concessioni degli attracchi nel porto elargite con disinvoltura, pontili a go go, grotte romane – veri e propri tesori ambientali – sfregiate. E poi, un mare di edilizia selvaggia, abusi ad ogni piè sospinto, cambi di destinazione d’uso, abitazioni che magicamente si trasformano in pensioni o alberghi. I beneficiari di tanta grazia? Anche stavolta – riconosco un paio di tecnici comunali fuori dal coro – ci sono precisi segnali che portano famiglie del Casertano (il solito cuore dei Casalesi) e del napoletano (Giuliano, a quanto pare, in pole position) capaci di comprare – non si sa come, ma gli inquirenti dovrebbero facilmente intuirlo – per contanti e a prezzi fuori mercato intere unità immobiliari (ma anche terreni agricoli ed esercizi commerciali). Un’isola che cambia aspetto, sotto il profilo (devastato) urbanistico e antropologico. Mentre quotidianamente arrivano tonnellate di cemento (ma per quanta edilizia mai?) via mare, da Formia.
Fa qualcosa per arginare l’assalto alla dirigenza la giunta Assenso, al suo secondo mandato, targata PD e nata con la benedizione del big Bruno Astorre, ex assessore regionale nell’esecutivo guidato da Piero Marrazzo? A quanto pare, il nulla più totale. Per la serie, io non vedo, io non parlo, io non denuncio. «E chi dovrebbe denunciare, se stessi?» è il commento più gettonato tra i “non favoriti” al lotto appalti & favori. E pensare che un asso sulla manica la giunta Assenzio (al veleno?) pure l’avrebbe: nella persona del suo assessore alla Cultura, Floriana Giancotti, ex preside del liceo Majorana a Latina, e moglie dell’ex procuratore aggiunto proprio al tribunale di Latina, Francesco Lazzaro. Ma a Ventotene, con ogni probabilità, il vento non deve cambiare…
Fonte: La Voce delle Voci