Il caso del tunnel di Ventotene, per il collegamento del porto nuovo al centro dell’isola, torna a far discutere. Sul sito internet de «La Repubblica», infatti, è apparso un sondaggio riguardante le inchieste sull’ambiente che ogni mese il quotidiano romano propone ai lettori, i quali potranno scegliere tra cinque argomenti e i cronisti lavoreranno sul tema che avrà avuto il maggior gradimento. Accanto a temi scottanti come la tangenziale ovest che minaccia di tagliare in due il parco agricolo a sud di Milano o la realizzazione di funivie e campi da golf all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, figura proprio l’opera che sventrerà l’isola pontina. «Ventotene, la cura del cemento» è il titolo dell’inchiesta proposta da Repubblica qualora dovesse risultare la più gradita dai lettori. «Nell’isola che da anni riceve finanziamenti per sviluppare un turismo soft – si legge nella descrizione – l’amministrazione comunale ha puntato su un’enorme infrastruttura, una galleria di 250 metri nel tufo per e dare più spazio alle auto. Nel frattempo anche la quota verde della piazza centrale viene sacrificata». Allo stato attuale, il sondaggio è fermo al 14% di gradimento (link). Il bando di gara riguardante l’«Appalto di progettazione esecutiva, previa acquisizione della progettazione definitiva in sede di offerta ed esecuzione dei lavori di collegamento esterno al centro abitato per il porto nuovo con eliminazione del rischio frana» è scaduto lo scorso 7 settembre. L’importo complessivo è pari a 4.825.148,56 euro, somma interamente finanziata con fondi trasferiti dalla Regione Lazio per mezzo della delibera numero 815 del 22 ottobre 2009. Secondo quanto si legge nella descrizione del bando di gara, «il Comune di Ventotene intende realizzare un nuovo collegamento al centro abitato dal porto nuovo evitando il transito veicolare attraverso le banchine del porto romano e le strade del borgo storico; il nuovo collegamento si articolerà interamente in galleria, di cui una parte da realizzarsi attraverso la perforazione di un tratto di costa classificato a rischio frana». In particolare, il progetto preliminare, approvato con delibera di consiglio comunale numero 3 del 28 gennaio 2011, prevede la realizzazione di un tracciato alternativo alla stradina del porto nuovo della complessiva lunghezza di circa 259 metri, di cui buona parte in galleria, in parte scavata (circa 65 metri) e in parte artificiale (circa 120 metri). Un progetto mastodontico, che ha scatenato le ire degli ambientalisti, in particolare di Legambiente e Wwf.
Fonte: La Provincia
Ventotene è solo da sfruttare, quest’idea è stata importata da parte di pochi che s’arricchiscono con tutti questi finanziamenti.
Proprio questo grave scempio è la prova che chi ha pensato di formulare un simile piano non è legato minimamente all’isola, ma è un’occasione per batter denaro .Chi ci guadagna non saranno solo i locali, con chi spartiscono i soldi? Non si sa. Chi sono i facilitatori che centralmente assicurano i finanziamneti?