Cala Rossano, confronto in tv

Per Bruno Panuccio quella tragedia poteva essere evitata.
Per il sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, Cala Rossano era ritenuta la spiaggia più sicura dell’isola. Ieri mattina negli studi di Uno mattina estate si è tenuto un breve confronto tra il papà di Sara, la giovane morta il 20 aprile dello scorso anno insieme ad una sua amica, Francesca Colonnello, sotto un masso staccatosi dalla parete. Il signor Panuccio si è definito un ergastolano del dolore, perché «a noi non è dato alcun appello, queste ragazze le abbiamo perse e questa pena è cominciata il 20 aprile e che durerà fino alla fine dei nostri giorni, non c’è nessun appello». Per la tragedia di Ventotene il sostituto procuratore Vincenzo Saveriano ha chiesto quattro rinvii a giudizio per il reato di omicidio colposo plurimo nei confronti del sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, l’ex Vito Biondo, Pasquale Romano dell’area tecnica del comune, Luciano Pizzuti del Genio civile di Latina. Se il crollo si poteva evitare? Il padre di Sara è convinto che questa tragedia si poteva evitare, «ne sono fermamente convinto in quanto tutto è stato posto in essere perché questa tragedia avvenisse, mancavano dei cartelli, la rete, erano stati prescritti dei lavori per la messa in sicurezza, ma furono fatti solo in parte. Si omise di fare la palettatura orizzontale e verticale lungo la parete che per sua natura è crollata, come si può vedere la parete stessa ha al suo interno delle grotte, quindi un qualcosa che si regge sul nulla è destinato a cadere». Il signor Panuccio ha poi evidenziato il fatto che i ventotenesi da sempre tramandano ai loro figli l’avvertenza che non bisogna avvicinarsi ai costoni, «questo è stato sempre omesso alle scolaresche. Questa è un’isola dove l’abusivismo edilizio hanno la loro parte, non dobbiamo dimenticare che Ventotene ha i due terzi delle sue abitazioni abusive. Questo non ha fatto altro che incrementare la franosità della costa stessa. Ciò che è accaduto a noi – ha concluso il papà di Sara non deve accadere ad altri, ciò che è accaduto il 20 aprile è una cosa assurda. Ho messo da parte la sfera emotiva di papà ed ho chiesto un confronto con il sindaco perchè non voglio che si ascolti solo la mia voce e che la gente pensi che il mio parlare sia solo fonte del pensiero di un padre colpito. Quindi anche la controparte ha diritto alle sue repliche». In collegamento telefonico, infatti, a difendere la sua posizione c’era il sindaco Assenso, il quale ha ribadito che «quel posto era ritenuto da tutti uno dei posti più sicuri dell’isola. A Cala Rossano nel 2004 avvenne una frana segnalata dalla capitaneria di porto. L’allora sindaco recintò l’area e avviò una conferenza di servizi con il genio civile di Latina. Non c’erano bisogno di segnalazioni in quella zona perché a completamento dei lavori fatti dal genio civile e non dal comune di Ventotene venne stilata una relazione di collaudo in cui il genio civile scriveva che i lavori eseguiti sono stati realizzati regolarmente con buon esito».

Fonte: Latina Oggi

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