Rifiuti pericolosi: sequestrata una banchina

Denunciato il titolare dell’impresa incaricata della raccolta degli oggetti in mare

Rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi lasciati «in modo incontrollato» su una banchina del porto nuovo di Ventotene. E’ questa la ragione che ha portato al sequestro dell’area demaniale da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Roma. I militari spiegano che l’area era «occupata abusivamente» dagli scarti, e che il sito posto sotto sequestro ha una valore stimato di circa 1.450.000 euro. I carabinieri del Noe hanno denunciato il titolare dell’impresa incaricata dal Comune di Ventotene della raccolta dei rifiuti presenti in mare. Sul posto sono stati infatti ritrovati diversi materiali e oggetti, tra cui delle batterie raccolte dagli operai della ditta direttamente sul fondo marino del porto. La ditta aveva utilizzato uno spiazzale presente nel porto nuovo dell’isola come deposito temporaneo di rifiuti. Quindi ogni oggetto o scarto ritrovato veniva temporaneamente appoggiato nell’area, solo che con il passare dei giorni l’accumulo dei rifiuti è diventato talmente evidente da far scattare l’intervento del reparto speciale degli uomini dell’Arma, che si occupa appunto di normative riguardanti la salute dell’ambiente. Nella giornata di oggi il sindaco di Ventotene, Geppino Assenso, firmerà un’ordinanza per l’immediata rimozione dei rifiuti e la bonifica dell’area. Non è il primo sequestro operato dal Noe sull’isola pontina. Già qualche tempo fa si verificò un episodio simile, sempre in un’area del porto nuovo dove erano stati depositati temporaneamente materiali di risulta.

Fonte: La Provincia

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