Noi non centriamo nulla, passavamo per caso…

catndog-fault-300x179Dopo la dura requisitoria della scorsa settimana del Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia davanti il giudice monocratico del Tribunale di Terracina Carla Menichetti  nel processo per la tragedia del 20 aprile 2010 sulla spiaggia di Cala Rossano a Ventotene quando furono travolte da due metri di cubo di le studentesse romane di 14 anni Sara Panuccio e Francesca Colonnello, oggi il dibattimento è proseguito con le arringhe difensive di due dei quattro imputati per concorso in omicidio colposo e lesioni gravissime.
Gli avvocati Renato Archidiacono e Dino Sacchetti hanno ribadito l’estraneità in relazione ai fatti dei loro assistiti, il sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Pasquale Romano al punto da dichiare che i “colpevoli per questa immane tragedia, se ci sono, si trovano altrove, a Roma” .
Il processo proseguirà il 14 febbraio con le arringhe deggli avvocati Giovanni Lauretti, Luca Scipione, Lino Magliuzzi e Giovanni Zupo, legali degli altri due imputati, l’ex sindaco dell’isola Vito Biondo e il dirigente del Genio Civile che certificò nel 2004 la regolarità dei lavori di messa della falesia, Luciano Pizzuti. La sentenza è prevista per il 17 febbraio.

Fonte: H24 Notizie, Radio Luna, Latina Oggi

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2 risposte a Noi non centriamo nulla, passavamo per caso…

  1. Carla Menichetti scrive:

    Ma se e’ vero che sia Onnipotente Assenso che Romano avrebbero chiesto soldi alla Regione per aggiustare Cala Rossano e la costa fino al porto, hanno la colpa di NON aver interdetto l’area. E credo che due anni per due vite spezzate siano nulla. E’ la solita VERGOGNA ITALIANA. Sono convinto che al terzo grado di giudizio verranno pure assolti.
    Nessuno pero’ parla dello scavo effettuato per portare lo scarico delle acque bianche effettuato al centro della strada sovrastante dalla ditta con mezzi pesanti e il taglio della parete con l’aver lasciato il terreno su quel pezzo di roccia che poi e’ crollato uccidendo le due ragazze.
    Pizzuti piu’ che poter dare i soldi dalla regione non poteva fare.
    Biondo non ci azzecca proprio nulla.

  2. Elena scrive:

    Intanto sono passati quattro anni, Sara e Francesca non sono più in vita, loro gli imputati intanto continuano la loro vita, sembra di assistere ad uno sceneggiato, si è detto, hanno provato, hanno assolto, si sono difesi, sono accusati .
    Ma Sara e Francesca sono amate.

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